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L’amara riflessione di una studentessa sarda: “Nessuna certezza per noi universitari”

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Siamo quasi a metà settembre e ancora, per gli studenti universitari di tutta Italia, regna l’incertezza su come e quando potranno riprendere le attività.

Preziosa da questo punto di vista è l’amara riflessione di una studentessa 23enne di Fonni, iscritta in Odontoiatria a Sassari, Rita Gregu.

«Oggi è 8 settembre (9 per chi legge, ndr), il primo semestre di lezioni dovrebbe iniziare il 5 ottobre e noi universitari non abbiamo risposte – scrive la studentessa -. Siamo in casa da sette mesi cercando di portare avanti il nostro percorso di studi con delle modalità che non sono consone ad esso. Nessuno ci dà delle risposte, anzi nessuno ci nomina neanche. Siamo gli studenti innominati. Sono stati fatti tanti decreti e sono state pensate tante linee guida che permettessero l’apertura di tante attività e nessuno ha mai pensato all’università. Eppure il diritto allo studio è un diritto per cui vengono pagate anche delle tasse».

«Mi chiedo come sia possibile che siano state pensate e adattate delle linee guide per garantire l’apertura delle discoteche e non sia stata pensata una linea guida che permettesse a me e ai miei colleghi di tornare a studiare in università – conclude Rita Gregu -. Il 5 ottobre io e tanti altri studenti universitari vorremo solo tornare alle nostre università. Si tratta dei nostri sogni, dei nostri progetti, delle nostre vite».

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