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Accadde Oggi. 3 settembre 2016: Cagliari dice addio a Nené, eroe brasiliano dello Scudetto

Nenè e Gigi Riva - Foto tratta dal blog "Storie di calcio"

Nenè e Gigi Riva - Foto tratta dal blog "Storie di calcio"

(Articolo di Mario Fadda)

Tre anni fa ci lasciava uno dei pilastri del Cagliari dello scudetto. Uno di quei calciatori che hanno contribuito ad alimentare la fede nei colori rossoblù anche a distanza di quasi un cinquantennio da quell’epico avvenimento. Qualcosa, certo non irripetibile, ma talmente forte da spaccare la separazione tra generazioni diverse ed unirle come in un’unica lega d’acciaio.

Di quel metallo fuso che colava sullo scudo rossoblù faceva parte Claudio Olinto De Carvalho, detto Nenè.  Era nato a Santos, in Brasile, il 1 febbraio 1942 e quest’anno avrebbe compiuto 77 anni, se un male degenerativo non lo avesse portato via nonostante la lunga lotta. In gioventù aveva militato nella corazzata Santos che poteva vantare nomi quali Pelè, Zito, Sormani, Pepe, Coutinho. Nell’estate del 1963 vola a Torino per militare con la compagine bianconera, nonostante le 11 segnature non riesce ad ambientarsi e viene girato al Cagliari, neo promosso, per la stagione successiva.

A Cagliari, con Silvestri, viene impiegato come ala destra (in precedenza ricopriva il ruolo di centravanti), a Mantova  l’11 ottobre 1964 realizza la prima storica rete con la maglia rossoblù. Il Cagliari è sotto 2 a 1, un suo tocco per Greatti aveva portato avanti il Cagliari, ma un uno-due micidiale dei virgiliani ne aveva affossato le ambizioni. Al principio della ripresa Riva sbaglia una facile occasione, al 50’ Gallardo viene sgambettato a trenta metri dalla porta del Mantova. Nenè calcia una potente parabola carica d’effetto e Zoff non può che guardare impietrito il pallone del pareggio in  fondo al sacco.

È il primo momento del riscatto, la squadra capisce che ha le qualità per emergere e nel girone di ritorno di quel torneo giungerà al sesto posto finale. Nella memoria dei tifosi è rimasta impressa un’azione datata 3 dicembre 1967: Stadio “Olimpico” di Roma, siamo al 68’. In precedenza Nenè aveva portato in vantaggio il Cagliari alla mezz’ora di gioco, ma in quel minuto tutti assistono ad una dimostrazione di rara potenza. Un cross dalla destra giunge nell’area cagliaritana, un difensore ricaccia di testa il pallone fuori dai 16 metri. Appena fuori dall’area viene agganciato da Nenè che vola sulla fascia come il vento vanamente contrastato.

Entrato in area gli si fa incontro il portiere Ginulfi, il brasiliano però crossa al centro e Riva giunto in corsa segna con il ginocchio destro a porta vuota. È il tripudio. Poi Peirò accorcia le distanze in contropiede e a dieci minuti dalla fine una rissa tra il portiere Ginulfi e Boninsegna lascia le due squadre in 10 uomini. Tra le reti del 1970 non possiamo scordare la rete del pareggio all’Amsicora contro l’Inter. Dopo il vantaggio di Suarez, all’inizio della ripresa Domenghini crossa dalla destra e Nenè in corsa fulmina Vieri di testa. Nessuno potrà scordare la gara del 16 settembre 1970 contro il Saint’ Etienne, prima gara del Cagliari in Coppa dei Campioni. Il Sant’Elia è esaurito in tutti i settori, il Cagliari è in vantaggio con un bel gol di Riva, al 19’ un errore di un difensore transalpino da il via libera a Gori che scende verso il fondo e crossa al centro. Velo di Domenghini e Nenè saetta in rete il due a zero. Quella rete, poi saranno tre con la doppietta di Riva, rappresenta uno dei più alti momenti della storia del Cagliari.

Dopo l’infortunio di Riva, il Cagliari e Nenè lotteranno ancora per lo scudetto del 1971-72, ma la fortuna non sarà dalla parte dei sardi. Al termine della stagione 1975-76, annata amara per la retrocessione in Serie B, Nenè chiude la sua carriera. Poco dopo inizia una proficua carriera da tecnico delle giovanili, con poche puntate sulle prime squadre (Paganese e Quartu), con la primavera della Fiorentina nel biennio 1979-80 vince lo scudetto, la  Coppa Italia e il Torneo di Viareggio. Guida poi per tanti anni le varie categorie giovanili di Cagliari e Juentus, per la quale agirà anche in qualità d’osservatore.

Negli ultimi ani poi la malattia lo mina sempre più fino alla scomparsa giunta il 3 settembre 2016. Una folla immensa, con Riva ed i suoi compagni in testa, gli hanno reso i giusti omaggi nella basilica di Bonaria. A tre anni dalla scomparsa il ricordo di Claudio Olinto de Carvalho, detto Nenè, è più vivo che mai.

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