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Porto Botte: l’uomo morto carbonizzato forse vittima di incidente. Si attende autopsia

Porto Botte, San Giovanni Suergiu: una squadra dei vigili del fuoco di Carbonia, alle ore 21:59 di ieri, durante le operazioni di spegnimento di un incendio che aveva interessato sterpaglie e un’Opel Astra intestata a una quarantacinquenne di Villaperuccio, hanno rinvenuto il cadavere di uomo completamente bruciato, adagiato in posizione supina a circa cinque metri dal veicolo.

Il corpo è risultato appartenere al marito dell’intestataria del veicolo, un disoccupato cinquantacinquenne di Villaperuccio. L’uomo, dopo aver trascorso la serata in un chiosco della località balneare in compagnia di amici, verso le ore 20.35 si era allontanato, da solo, alla guida dell’auto, inoltrandosi nell’isolata stradina campestre che collega la località con le saline di Sant’Antioco. Dopo aver percorso circa tre chilometri, per cause in corso di accertamento, nell’eseguire un’imprudente manovra è rimasto coinvolto in un incendio che ha distrutto completamente l’autovettura e ne ha provocato la morte, mentre cercava di abbandonare il veicolo senza però riuscire a mettersi in salvo.

Per le indagini, si sono recati sul posto i carabinieri delle stazione di San Giovanni Suergiu, Narcao e Santadi, del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Carbonia, e gli specialisti della prima e seconda sezione del nucleo investigativo del comando provinciale carabinieri di Cagliari, che oltre a sentire numerose persone informate dei fatti, hanno operato accurati rilievi tecnici e fotografici. Presente anche il medico legale ed il pubblico ministero, che hanno disposto l’esame autoptico del cadavere. L’autopsia verrà eseguita lunedì alle ore 9.30 nella camera mortuaria della clinica universitaria di Monserrato.

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