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Colonia di Funtanazza: Soru difende il suo progetto dai detrattori

Con un lungo post su Facebook Renato Soru ha voluto esprimere il suo pensiero sul progetto di ristrutturazione dell’ex colonia di Funtanazza.

«In queste ultime settimane si è letto molto sui diversi media circa il progetto di ristrutturazione e riuso con destinazione alberghiera della ex colonia marina di Funtanazza – commenta l’ex governatore -. Se ne è scritto qualche volta cercando di ricostruire oggettivamente una situazione urbanistica complessa poiché ancora in assenza del Piano Urbanistico Comunale. Altre volte se ne è scritto invece in modo frettoloso e inesatto, o addirittura non proprio in buonafede. Si è detto che, in modo del tutto incoerente rispetto al lavoro svolto da Presidente della Regione, avrei cercato di aggirare le norme del PPR profittando del Piano Casa della Giunta Capellacci, da me fortemente osteggiato. La cosa è naturalmente falsa. L’intervento in questione è strettamente coerente e conforme alla disciplina del PPR ed alla Legge Regionale n. 08/2015 (Giunta Pigliaru) recante “Norme per la semplificazione ed il riordino in materia urbanistica e per il miglioramento del patrimonio edilizio».

Funtanazza com’è oggi – Foto di Renato Soru

«Si è detto – prosegue l’ex segretario regionale del Pd – che l’intervento avrebbe dovuto essere assoggettato all’Intesa di cui all’art 11 1/c del PPPR. Ebbene l’intervento è già stato oggetto di procedura d’Intesa, conclusa ormai da diversi anni. Al riguardo basta leggere la nota (prot. 22612/DG del 08.06.2016) della Direttrice Generale dell’Assessorato Regionale all’Urbanistica che esprimeva parere favorevole in relazione alla riqualificazione degli edifici esistenti: esattamente il caso in esame in questi giorni».

«La Soprintendenza in questi giorni ha espresso parere sfavorevole al progetto di ristrutturazione osservando che la ristrutturazione sarebbe incompatibile con la demolizione e che il progetto non sarebbe rispettoso della memoria storica del luogo – spiega Soru -. Sorprende poiché essa contradice sé stessa. Infatti alla riunione del tavolo tecnico della procedura di Intesa del 21 novembre 2012, la Soprintendenza ai Beni Architettonici e per il Paesaggio delle province di CA-OR, in persona dell’arch. Stefano Montinari, aveva insieme agli altri enti dichiarato ammissibile l’intervento sull’edificio. Ed infatti viene davvero difficile sostenere, dal raffronto tra l’edificio allo stato attuale e dopo la ristrutturazione, che l’intervento rappresenti un “vulnus” al sistema paesaggistico-ambientale di cui è parte.
Il Comune di Arbus proprio in questi giorni ha definitivamente approvato il PUC, aderendo alle richieste della Regione sulla destinazione d’uso dell’area di Funtanazza superando il parere appena espresso dagli uffici».

«Ora – conclude il fondatore di Tiscali – vengono meno tutti i dubbi formali e potrà essere addirittura raddoppiata la cubatura esistente. Sono passati quasi vent’anni dalla data di acquisto dell’area, nel proposito di realizzare un progetto esemplare che contribuisse a risanare e riavviare, dopo tanti discorsi, un futuro produttivo rispettoso dei luoghi, della qualità ambientale e della necessità di lavoro. La storia continua».

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