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Biancareddu: «Sulla scuola regna ancora il caos, troppe incertezze e poco tempo»

«Resto sempre più perplesso e dubbioso, per non aggiungere altro, sul caos che regna ancora sulla scuola-ha affermato l’assessore regionale della Pubblica Istruzione, Andrea Biancareddu – dai trasporti al distanziamento sociale, dai docenti al numero delle classi, agli orari. La Ministra non ha detto e dato nessuna informazione utile a dissipare la mia personale perplessità, che è poi quella comune di molti colleghi delle altre Regioni Italiane, su come si potrà aprire in tempo utile la scuola. Non ha neanche affrontato il problema della gestione degli studenti. Ci sarà o meno una riduzione del tempo scolastico effettivo e gli ingressi saranno scaglionati?».

Secondo quanto afferma l’Assessore Biancareddu dunque, nell’incontro tenutosi ieri tra la Ministra della Pubblica istruzione e gli assessori regionali, non sono stati chiariti i nodi cruciali legati alla riapertura delle scuole, per la quale manca poco più di un mese. Non è stato chiarito come verranno distribuiti sul territorio nazionale i 50mila nuovi insegnanti che dovrebbero essere assunti, dunque non si sa su quanti di loro potrà contare la Sardegna.

Dubbi anche sui trasporti, non è chiaro infatti se anche sugli autobus si dovrà mantenere il distanziamento, visto che le ordinanze regionali parlano di autobus che possono viaggiare a pieno carico, c’è un’evidente contraddizione con la necessità di distanziare i ragazzi in classe, se poi sui mezzi pubblici non dovranno mantenere lo stesso distanziamento.

«Ho espresso dubbi sulle tempistiche – ha proseguito Biancareddu-  ed essendo stato Sindaco, non credo che dal 5 agosto a metà settembre si possano investire soldi. Nessuna notizia poi sui nuovi banchi. Ad oggi non sappiamo se la gara è stata aggiudicata e quanti abbiano partecipato alla gara.  La costruzione dei banchi richiede del tempo che purtroppo sta per finire. Ho paura che arriveremo a quello che è il peggior modello didattico, la didattica a distanza».

«Quello a distanza, che come ho sempre detto, viola il principio di uguaglianza. Se a questo aggiungiamo che in diversi Paesi non esiste linea, il diritto allo studio lo stai limitando ad un certo numero di studenti, negandolo ad altre, in violazione della Costituzione. Spero che tutti questi interventi prima o poi vengano fatti e portati a termine, non a settembre. Nella replica il Ministro, non ha fissato date. Ha solo una condivisibile speranza che tutto si realizzi magicamente prima dell’inizio dell’anno scolastico. Io ho detto che lo speravo ma non ci credevo.  Arredi, spazi e didattica a distanza. Sono tre problemi – ha concluso l’assessore alla Pubblica istruzione – che non verranno risolti né nel mese di agosto e probabilmente neppure nel mese di Settembre».

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