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Budelli, la disperazione di Mauro Morandi dopo lo sfratto dall’isola: «Ritornare in società? Una tragedia»

Mauro Morandi - Foto dal profilo Facebook

Mauro Morandi - Foto dal profilo Facebook

Sotto sfratto l’80enne custode solitario dell’isola di Budelli e protettore da più di trent’anni di uno dei pochi paradisi terrestri ancora presenti. Il modenese Mauro Morandi scivola allora nella disperazione, per quella decisione presa dal Parco nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena, deciso ad abbattere la dimora del guardiano e ogni costruzione ritenuta “abusiva” e procedere allora all’opera di bonifica del luogo. E allora per l’ex insegnante emiliano-romagnolo sembra profilarsi l’addio definitivo, anticipato nel 2017 e poi sventato.

1988, l’approdo nell’isola. Per Mauro Morandi ora l’addio: «Sono disperato»

Dal 1988 una vita da Robinson Crusoe del nuovo millennio, dopo l’arrivo fortuito in Sardegna e un amore sbocciato subito per quell’isola paradisiaca. Da allora Morandi è stato l’orgoglioso custode eremita dei tesori naturali del luogo. «La mia vita è stata di totale empatia con natura e ambiente. E ho vissuto in lontananza dagli altri, in perfetto equilibrio». Già tre anni fa l’avviso di sfratto, arrivato nel 2017, è stato sventato da una petizione online di 18mila firme. Ora però l’addio sembra essere definitivo e le parole non sembrano essere sufficienti a esprimere il risentimento: «È una tragedia, sono disperato. Io non sono più adatto a ritornare in una società che ho lasciato volontariamente più di 32 anni fa. E sto molto male».

Il “rischio” di un ritorno in società. Per Morandi la resistenza sino alla fine

Al via i lavori a Budelli e per Morandi inizia di nuovo la lotta: «Chiederò all’ente di farmi ritornare e restare, subito dopo i lavori». Ma per il momento ancora non ci sono “piani” e strategia da seguire: «La mia volontà è stare nell’isola, finché ce la faccio. Nonostante l’età, io mi sento di andare avanti ancora a lungo. Che cosa posso offrire al Parco? Tutta la mia opera, quella che ho sempre fatto in questi anni».

Il “terrore” della società: «Che cosa faccio se ci dovessi ritornare?»

Mauro Morandi, al momento, commenta con paura un ipotetico ritorno in società. «Che cosa ci farei? A giocare a bocce? a bere al bar? Dovrei cercarmi una casa e forse una badante, ma io non sono assolutamente adatto a questa vita. Ora la società è della tecnologia, del mercato e del consumo. L’uomo è manipolato da media e pubblicità. E tutto questo mi spaventa».

Per Morandi la solidarietà dei figli: «Mi dicono di resistere»

E intanto, soprattutto via social, diversi manifestano la loro solidarietà con il custode modenese, come già accaduto tre anni fa. Senza contare, poi, il sostegno da parte di persone a lui vicine. «A Modena ho tre figli di più di cinquant’anni, che vedo una volta all’anno. Anche loro mi capiscono e mi dicono di resistere e di andare avanti». E allora, se mai la vicenda dovesse andare male per il guardiano di Budelli, una cosa sembra certa: «Mi cercherei un altro paradiso simile, magari in montagna. Questa ingratitudine rafforza la mia scelta di allontanarmi dalla società. E lo rifarei tante altre volte».

 

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