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Cagliaritani nel mondo: Alberto e Giulia e il loro bistrot alle Canarie, dall’Isola nell’isola

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Alberto e Giulia

Una vita insieme, tanta gavetta, impegno e una passione comune: la storia di Alberto e Giulia, cagliaritani con un sogno ormai realizzato, aprire un piccolo ristorante a conduzione familiare, curato nei dettagli e con un’atmosfera rilassata e informale.

Alberto, 42enne cagliaritano, dopo aver vissuto 16 anni in Spagna, tra Madrid e Salamanca dove lavorava come Manager di Risorse Umane per una multinazionale americana di Comunicazione rincontra nel 2015, dopo 20 anni dalla fine del liceo, l’amica Giulia 41enne anche lei di Cagliari, imprenditrice  nel settore “automotive”. «Entrambi eravamo ormai abbastanza logorati professionalmente e stavamo pensando a un nuovo progetto professionale in altri settori. Dopo aver scoperto che tra le varie cose le nostre vite erano accumunate dall’ importanza del numero “13”, quell’estate è nato il progetto del “13 Bistrot & Tapas Bar”, anche se ancora non sapevamo esattamente come l’avremmo chiamato né dove l’avremmo aperto», ci racconta Alberto.

Dalla Sardegna alle Canarie. Da un’Isola a un’altra, più piccola, isola

«Abbiamo deciso così di rincominciare da zero e rimetterci in gioco. Nell’estate del 2016 mi sono licenziato dal mio lavoro a Madrid, sono tornato a Cagliari e ho fatto corsi di formazione in cockteleria e lavorato per piú di un anno come bartender e cameriere in vari locali. Il mio obiettivo era capire come funzionava il settore dall’interno. È stata una bellissima esperienza, molto formativa, che mi ha dato la possibilità di conoscere ottimi professionisti del settore, fornitori e tutto quello che ruotava attorno a quel mondo”.

Ma il loro desiderio più grande era quello di aprire un locale tutto loro: “In un’isola che ci premettesse di godere di un clima mite tutto l’anno, nella quale ci fosse un’atmosfera più “rilassata” e informale. Un’isola però non troppo lontana, che ci permettesse di tornare abbastanza spesso in Sardegna per vedere i nostri cari.  Così è nata l’idea delle Canarie. Abbiamo cominciato a seguire gruppi su Facebook, a contattare gente del posto e a programmare vari viaggi sia a Fuerteventura che a Lanzarote. Devo dire che la prima impressione di Fuerteventura è stata fantastica. Un’isola con un mare cristallino, immense dune di sabbia, un clima magnifico tutto l’anno, un ambiente giovanile, divertente e sportivo. È stato amore a prima vista. A fine 2017 ci siamo trasferiti a Corralejo, un peasino turistico nel Nord dell’isola e abbiamo cominciato a studiare il mercato locale e a cercare la giusta location per il ristorante».

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Il 13 Bistrot & Tapas Bar ha aperto i battenti il 13 giugno del 2018, si trova nel centro storico di Corralejo in Calle La Iglesia n, 13 (“il numero civico è stranamente casuale”), la via più emblematica del paese, zona di ritrovo di residenti e non, specialmente la sera, caratterizzata dalla presenza di numerosi ristoranti e cocktail bar e animata da vari musicisti di strada. A breve inoltre ospiterà un mercatino notturno di artigianato locale organizzato dagli esercenti locali, tra cui Alberto e Giulia.

L’ispirazione culinaria dei piatti proposti nel bistrot nasce da tantissime suggestioni

«I nostri piatti nascono dalle commistioni dei sapori provati nei tanti viaggi che abbiamo fatto. Volevamo un piccolo bistrot familiare nel quale i nostri ospiti si potessero sentire a casa e nel quale noi avremmo mangiato con piacere, un locale con una cucina a nostra immagine e somiglianza. Di fatto ogni piatto che si crea in cucina deve avere la nostra approvazione», continua Alberto.

«Il nostro progetto si basa sulla fusione di piatti della cultura culinaria Spagnola, Canaria, Sarda e Mediterranea in generale. Dopo tanti anni vissuti tra Spagna e Sardegna, credo che questa scelta sia avvenuta in modo molto naturale. Si passa da una carta di Tapas tipicamente spagnole come “La Coda di Toro all’Andalusa” o la famosissima “Tortilla di Patate” a piatti tipicamente sardi come gli “Gnocchetti alla Campidanese” o il “Pecorino Sardo arrosto su Pane Carasau”, senza tralasciare i sapori tipici di Fuerteventura come lo “Stufato di Capra” e il “Tonno Rosso”, passando poi per ricette inedite frutto dell’elaborazione di prodotti freschi con un tocco etnico come il “Ceviche di Branzino” o i “Gamberoni al Panko accompagnati da una Salsa di Curry e Latte di Cocco”, tra l’altro il piatto più richiesto.

Insomma, una babele di sapori da degustare con un po’ di curiosità. Ai clienti l’ardua scelta di farsi accompagnare da una Ichnusa ghiacciata o da una birra artigianale Canaria, da un buon bicchiere di Cannonau o Vermentino che importiamo direttamente dalla Sardegna o dalla buonissima Malvasia Vulcanica locale».

Il Bistrot ha riaperto, dopo la lunga pausa causata dal Covid-19, lo scorso 1 luglio. Da parte di Alberto e Giulia la voglia di ricominciare è tanta ma non nascondono le difficoltà che si stanno trovando ad affrontare: «Come tutti i ristoratori, stiamo attraversando una fase molto critica, dove ogni passo deve essere fatto con la massima cautela. Noi stiamo cercando di tutelare quanto più possibile i nostri 4 dipendenti in questo periodo molto complicato. È un vero peccato perché l’attività stava raccogliendo ora i frutti del duro lavoro di semina di questi 2 anni. Ma sono sicuro che ci rifaremo presto. Adesso è il momento della pazienza e della positività».

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