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Crisi economica, due proposte di legge per non perdere i 13 miliardi di finanziamento europeo

L’Unione Europea si accinge a dare all’Italia 90 miliardi di euro per fronteggiare la crisi economica dovuta all’emergenza Covid-19. Di questi soldi, una parte saranno distribuiti alle regioni, le quali dovranno presentare entro il 30 ottobre, un piano di interventi di sviluppo, pena la perdita dei finanziamenti europei. Che per la Sardegna significherebbe 13 miliardi. L’opposizione di centrosinistra avverte la Giunta Solinas: «È un’occasione da non sprecare, rischiamo di perdere i fondi».

Intanto il gruppo consiliare dei Progressisti ha presentato, stamane durante una conferenza stampa, due proposte di legge per il rilancio della Sardegna post-Covid. La prima prevede un “Piano organico per favorire la rinascita economica e sociale della Sardegna” e mette in atto l’articolo 13 dello Statuto speciale per la Sardegna, che dice che il Governo nazionale ha un ruolo predominante e la Regione deve collaborare con esso per attuare gli interventi necessari per lo sviluppo economico e sociale dell’isola. Il “Piano di Rinascita” intende mettere in atto interventi che su sanità, istruzione, ricerca, ma anche su risanamento territoriale, riconversione e promozione delle attività produttive. Per attuare il Piano ci dovrà essere il coinvolgimento delle istituzioni (Regione ed enti locali), oltre che delle parti sociali, dei movimenti, delle associazioni e dei comitati. «Bisogna dare un messaggio di speranza per il futuro – dice Massimo Zedda, primo firmatario di questa proposta – Il tempo per agire è poco, se si perde questo treno poi saranno i sardi a pagarne le conseguenze nei prossimi anni».

La seconda proposta, dal titolo “Interventi regionali per la promozione dell’aggregazione di imprese agricole, della cooperazione per lo sviluppo del sistema agroalimentare”, mira a stabilizzare i mercati agricoli, evitando ulteriori tensioni nella contrattazione dei prezzi fra gli operatori economici (un esempio è la questione del prezzo del latte). «Vogliamo incentivare l’associazionismo e la collaborazione tra produttori agricoli e imprese di trasformazione – dichiara il consigliere regionale Gian Franco Satta, primo firmatario di quest’altra proposta – Inoltre l’iniziativa mira anche a garantire un fondo fino a 50 mila euro per le imprese agricole, concedere premi assicurativi del latte e limitare gli sbalzi di prezzo del pecorino romano».

L’Unione Europea ha predisposto delle linee guida che le regioni dovranno seguire per poter accedere ai fondi: le proposte che ogni regione potrà presentare entro il 30 ottobre dovranno riguardare sanità, diffusa sul territorio, istruzione, ricerca, conversione ecologica, sistemazione delle reti tecnologiche e di quelle idriche e inclusione sociale.

 

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