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Molentargius ricorda Helmar Schenk, l’ornitologo che scoprì la prima nidificazione dei fenicotteri

Nel ’93 circa mille fenicotteri nidificarono a Molentargius. Si trattava di un fenomeno unico al mondo: un animale timidissimo e sensibilissimo all’inquinamento come il fenicottero aveva deciso di deporre le uova a pochissimi metri dalla strada, in una zona che all’epoca non era certo come la conosciamo oggi, all’epoca Molentargius era definito uno stagno-fogna.

A scoprire, sull’isolotto davanti al vasto specchio d’acqua di Bellarosa Maggiore, i primissimi nidi de “Sa genti arrubia” fu proprio Helmar Schenk nel 1993. Schenk era arrivato in Sardegna nel 1964, grazie a una borsa di studio. Ma l’Isola era così ricca di fauna e di zone da tutelare che l’ornitologo non andò più via. In particolare con Molentargius scoppiò un colpo di fulmine.

Domenica l’Associazione per il Parco Molentargius Saline Poetto ha organizzato una escursione per ripercorre il tragitto che porta all’isolotto e ricordare così lo scienziato che ha dato tanto alla Sardegna. Presenti anche la moglie una delle figlie con la nipote, le guide hanno raccontato gli avvenimenti di quella memorabile giornata che dal ’93 vede ogni anno nidificare gli splendidi uccelli dal vivacissimo piumaggio. Oggi Molentargius ha numeri da record, persino il National Geographic ha dedicato un lungo servizio alla colonia de “Sa genti arrubia”.

Ma a Schenk si devono anche altri importanti risultati: l’ornitologo infatti contribuì a creare l’unica oasi italiana autoctona di grifone a Bosa, favorì il ripopolamento del falco della regina a Carloforte e a Orosei. Riuscì in pochi anni a far inserire le zone umide di Molentargius, Santa Gilla, Santa Giusta e Cabras in un importante programma europeo di protezione. E naturalmente contribuì in maniera fondamentale alla costituzione del Parco di Molentargius.

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