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Assemini: un assessore e 2 tecnici a processo per la morte di Tamara Maccario nell’alluvione del 2018

Il corpo di Tamara Maccario fu ritrovato l’11 ottobre 2018 sulla strada che costeggia il Rio Sa Mura, a 300 metri in linea d’aria da dove era stata avvistata la vettura, spinta dalla corrente a diversi km di distanza. La notte prima la donna, con il marito e le tre figlie aveva deciso di lasciare la casa, nelle campagne di Assemini, in località Sa Traia, per mettersi in salvo: il Rio Giaccu Meloni, che dista dall’abitazione 50 metri, sotto la furia del maltempo che sferzava l’Isola si stava ingrossando sempre più. Dopo cena l’intera famiglia è salita sulla sua Peugeot per allontanarsi, ma percorrendo la strada comunale Assemini-Sestu che costeggia il canale, l’auto è stata travolta e trascinata via dalla piena, finendo nel fiume. Il marito e le figlie della vittima, riuscirono a mettersi in salvo, ma per Tamara non ci fu nulla da fare.

Il Pubblico Ministero della Procura cagliaritana titolare del fascicolo per disastro, inondazione e omicidio colposi, dottoressa Rossana Allieri, per questa tragedia ha chiesto il rinvio a giudizio per l’Assessore della Protezione civile del Comune di Assemini dal 2014 e tuttora in carica Gianluca di Gioia, Mauro Francesco Antonio Moledda e Alessandro Bocchini, responsabili della Protezione civile comunale rispettivamente fino al 2017 e alla data del fatto, il 10 ottobre 2018. In particolare scrive la Pm: «Gli imputati, responsabili e/o preposti alla pianificazione della Protezione Civile, prevedevano e impostavano il relativo Piano includendo le sole aree in ambito urbano, non prevedendo alcun approntamento di sistemi di sicurezza anche nelle zone extraurbane, seppure definite e riconosciute ad alto rischio alluvione; omettevano altresì di informare la popolazione della classificazione della zona di Sa Traia come ad elevato rischio esondazione; omettevano di predisporre una cartellonista in prossimità del ponte Riu Giancu Meloni che indicasse l’effettivo e concreto rischio di esondazioni».

Ieri, martedì 16 giugno 2020, nel tribunale a Cagliari, si è tenuta l’udienza preliminare del procedimento penale, il Gip Roberto Cau, ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio presentata dalla Pm nei confronti dei 3 imputati. I familiari della vittima si sono costituiti parte civile e saranno assistiti dall’avvocato Marcello Serra, dello studio legale Studio3A-Valore. La prima udienza del processo è fissata per il 26 ottobre 2020. La Sindaca in questo momento preferisce non rilasciare dichiarazioni in merito, lo farà nelle sedi più opportune. Sarà la magistratura a chiarire come si svolsero i fatti, e ad attribuire le eventuali responsabilità, di sicuro però la tragedia di Tamara Maccario ha messo in luce un problema comune a molti paesi italiani.

Il commento di Gigi Garau, consigliere di minoranza in Comune invita proprio a questa riflessione: «Negli anni abbiamo sempre considerato l’antropizzazione dell’agro di Assemini, una scelta che andava vagliata con attenzione al momento opportuno, questa tragedia mette in evidenza una criticità del territorio. Esprimiamo ancora una volta tutta la nostra vicinanza alla famiglia di Tamara e confidiamo nell’operato della magistratura». Nel territorio comunale, l’agro di Assemini, vastissimo, è costellato di costruzioni che da agricole sono diventate abitazioni di residenza, tre sanatorie nel corso del tempo le hanno rese amministrativamente in regola, ma non necessariamente sicure.

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