«Il Presidente della Regione apre tutto, porti e aeroporti, senza controlli – si legge nel post- mentre raccontava nelle tv e sui quotidiani di voler rinviare l’arrivo dei turisti, per avere il massimo di cautela e di tutela della salute per i sardi, con passaporti, test, analisi del sangue, tamponi e via inventando, contemporaneamente scriveva al Ministro dei trasporti per chiedere di riaprire tutto. Siamo al paradosso: anziché approfittare del fatto che l’Isola abbia avuto un basso numero di contagi e quindi lavorare per la riapertura in sicurezza, siamo, invece, la regione con il più basso livello di prevenzione e organizzazione sul territorio».
«L’autocertificazione non viene richiesta allo sbarco nei porti e aeroporti sardi – prosegue Zedda – come riportato in diversi servizi giornalistici, l’app pensata dalla Regione non esiste e se anche esistesse non servirebbe perchè solo l’app Immuni del Governo consente di risalire ai contatti di una persona positiva con altre persone, non esistono protocolli adottati e trasmessi alle strutture ricettive, non ci sono protocolli di sicurezza per gli ospedali tanto che ancora le visite ordinarie sono bloccate, migliaia di sardi attendono da mesi di poter prenotare una visita e non sono stati predisposti presidi sanitari territoriali nei luoghi di maggiore concentrazione dei turisti».
«Avremmo avuto la possibilità due mesi fa di avviare una sperimentazione per una graduale riapertura, con strumenti e risorse forniti dal Governo, ma il presidente ha ritenuto più importante parlare di passaporti sanitari inesistenti e raccontarlo in tv – conclude l’ex sindaco-. Avrebbe dovuto lavorare, ma si sa, lavorare stanca».