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La Cupola di Dante Bini in Costa Paradiso candidata a Luogo del Cuore FAI 2020

foto dago spia

L’affascinante e maliconica storia di questo splendido esempio di architettura avveniristica per l’epoca in cui fu edificata ma ancora attualissima, fa da cornice a una storia di degrado che ha ridotto un edificio di grandissimo valore artistico a un rudere abbandonato. Il FAI lancia l’iniziativa Luogo del Cuore 2020 per cercare di salvarla e tutti possiamo contribuire votando da questo link

L’inserimento di quest’opera nel censimento dei Luoghi del Cuore del FAI intende così riportare l’attenzione verso un bene culturale di tale importanza, non solo per il territorio in cui si trova, ma anche a livello internazionale. Nel 2015 il Ministero dei Beni Culturali, riconoscendone il notevole interesse culturale, ha vincolato la villa per tutelarla e salvaguardarla nella sua struttura originaria.

Nel 2016 l’olandese Rem Koolhaas, architetto tra i più noti sulla scena internazionale e curatore della 14a Biennale di Architettura di Venezia, ha definito il progetto di Bini “una delle architetture migliori degli ultimi cento anni”.
Sempre nel 2016 il regista tedesco Volker Sattel ha realizzato il documentario “La Cupola”, protagonista di numerosi festival e rassegne cinematografiche in tutto il mondo.

L’innovativa tecnologia della cupola – nota come Binishell – venne sviluppata dall’architetto Dante Bini negli anni ’60. Una soluzione geniale, che permetteva di realizzare l’edificio in brevissimo tempo grazie a un’unica gettata di cemento armato, letteralmente gonfiata e sollevata dalla presenza dell’aria al suo interno. Una volta solidificato il cemento si bucavano le pareti, ritagliando così le aperture desiderate.

Attualmente sono circa 1500 gli edifici nel mondo costruiti con questa tecnica, alla quale è inoltre riconosciuto un impatto ambientale ridotto di circa un terzo rispetto agli edifici tradizionali, garanzia dunque di sostenibilità.

L’opera racchiude in sé diversi valori: è un significativo esempio di architettura contemporanea dal grande valore paesaggistico, sia per estetica che dal punto di vista ingegneristico e rapporto con il contesto. Infine, ma non per importanza, si tratta di una testimonianza per la storia del cinema italiano: negli anni in cui fu abitata dalla coppia divenne, infatti, il punto d’incontro di registi, attori, artisti, poeti, intellettuali, come Tonino Guerra, Andrej Tarkovskij, Macha Méril, il pittore Sergio Vacchi e molti altri ancora.

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