Site icon cagliari.vistanet.it

I gestori di locali notturni e discoteche assicurano: “Pronti a riaprire in sicurezza”

riaperture discoteche

«Ci sentiamo abbandonati dalle istituzioni, siamo letteralmente disperati». A dirlo è Nicola Schintu, gestore della discoteca Room Club di Cagliari, nonché promotore di “Abbandonight”, un’iniziativa alla quale hanno aderito diversi locali e attività notturni di tutta la Sardegna. “Esiste un’estate in Sardegna senza l’intrattenimento? Ripartire in sicurezza si può!”, questo è l’appello.

«Per la prima volta non ci sono rivalità ma si è tutti uniti per un unico fine – dice Schintu – Nei decreti del governo non c’è nulla sul nostro settore, non abbiamo avuto aiuti economici. C’è chi non ha risorse economiche sufficienti per sopperire alla mancanza di lavoro. Noi paghiamo ugualmente 500 euro di corrente pur se il locale è chiuso da tre mesi». “I lavoratori della notte senza futuro” terranno un flash mob, con tanto di musica, domani mattina, a partire dalle 10 in piazza dei Centomila a Cagliari, per chiedere risposte certe da parte delle istituzioni, in particolare la Regione. In Sardegna oltre un migliaio tra lavoratori stagionali, barman, sicurezza, camerieri, dj, tecnici, addetti alle pulizie, service e manutentori, addetti alla cassa, grafici e addetti marketing, fornitori e maestranze varie, sono fermi da tre mesi senza sapere se e quando potranno tornare a lavorare. In tutta Italia sono almeno centomila. 

«Domani illustreremo anche le nostre proposte per ripartire già da fine giugno – annuncia Schintu – In discoteca non possiamo certo garantire il distanziamento, ma garantiremo totale sicurezza: ci sarà l’obbligo della mascherina per clienti e dipendenti e il controllo della temperatura all’ingresso. Faremo una campagna di sensibilizzazione per informare i clienti dei pericoli di certi comportamenti a cui prima erano abituati: quindi evitare di passarsi il bicchiere e di togliersi la mascherina». A proposito di mascherina, Schintu ha mostrato quella che verrà consegnata agli avventori, che contiene una valvola che si apre per poter bere un drink e poi essere richiusa. «Non vogliamo che il costo venga addossato al cliente, perciò chiediamo alla Regione che ci venga incontro riconoscendoci un credito d’imposta». Intanto da diversi giorni è in corso un’interlocuzione con  l’assessore del Turismo Gianni Chessa e i promotori dell’iniziativa auspicano l’apertura di un tavolo in Regione. 



«Con il nostro lavoro uniamo tanta gente con i suoni e i colori – afferma il dj Sandro Murru – Possiamo garantire la sicurezza. Vogliamo, con le giuste distanze, far divertire e offrire un po’ di spensieratezza alle persone». Alla conferenza stampa tenutasi stamattina al Teatro Sant’Eulalia hanno partecipato anche Emanuele Frongia, rappresentante di Fipe Confcommercio Sud Sardegna, Carlo Aymerich, rappresentante dei barman, Mirko Etzi, responsabile della società di sicurezza Lc investigazioni, Luigi Carta, anche lui della stessa società, e Nicola Tixi Montisci, giornalista e deejay.

I locali aderenti all’iniziativa sono: Room Club (Cagliari) Soho (Cagliari) Club 84 (Cagliari) Manha (Cagliari) Cult (Cagliari) Jko /Retro (Cagliari) Mag (Cagliari) Jazzino (Cagliari) Donegal (Cagliari) Oasi Poetto (Cagliari) Prima classe (Cagliari) Opera (Poetto Quartu Sant’Elena) Frontemare (Poetto Quartu Sant Elena) Belvedere Beach (Poetto Quartu Sant’Elena) Sciabecco (Villasimìus) Basaura (Tortolì) Favola (Sant’Antiocoo) Biggest (Samassi) Ambra night (San Teodoro) Ripping club (San Teodoro) Madam (Porto Pino)

Exit mobile version