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Turismo, per gli alberghi cagliaritani dubbi sulla ripartenza: «Dall’estero potrebbe non arrivare nessuno»

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Turisti a Cagliari, estate 2019

A Cagliari, così come in tutto il resto della Sardegna, gli alberghi provano la ripartenza dopo le lunghe settimane di vuoto totale, in termini di clientela, durante iĺ lockdown. Ma i dubbi sono tanti. L’Isola si prepara infatti ad aprire le porte ai turisti, nella speranza di raddrizzare una stagione forse già compromessa prima del suo inizio. Dalle nuove disposizioni per la sicurezza sanitaria alle voragini di perdita della primavera, a spaventare albergatori e gestori di pensioni, così come B & B e simili, è di sicuro, al momento, lo zero alla voce ‘turisti stranieri in arrivo’. Dall’estero infatti la paura del contagio potrebbe non fare arrivare nessuno e sono molto pochi, tra gli addetti ai lavori, a credere che il turismo interno possa compensare l’assenza di ospiti tedeschi o francesi.

Estate 2020. Previsione: dall’Europa pochi arrivi in Sardegna

Stagione estiva ormai alle porte, ma è già tempo di numeri per gli albergatori sardi. E se è vero che nell’Isola il contagio Covid 19 è a basso rischio, la paura potrebbe spingere gli stranieri a rinviare una visita nel Mediterraneo. «A mio parere, in Italia gli arrivi saranno quasi nulli – commenta Gian Luigi Schirru dell’albergo Aurora nella via Santa Chiara – e considerando che i miei clienti sono per il 70% stranieri, questa è una grossa tegola per noi”. Certo, potrebbe compensare il turismo interno, ma i dubbi restano davvero grandi, soprattutto legato ai tempi di operatività dei voli».

Da gennaio zero ospiti. Il dramma dei grossi hotel

Tra gennaio e febbraio gli albergatori isolani hanno visto una progressiva cancellazione di tutte le prenotazioni, in vista delle stagioni calde. E ora, allo start della ripartenza, quasi nessuno registra arrivi, tanto meno dall’estero. Ma se per B&B e case vacanze, spesso a conduzione familiare, le perdite sono state più contenute, i grossi hotel piangono lacrime amare. «Negli ultimi mesi siamo stati custodi più che albergatori – le parole di Massimo Porru, direttore dell’Hotel Italia nella via Sardegna – e nei momenti più fortunati si arrivati al massimo a 5 o 6 camere occupate». E ciò, inevitabilmente, ha portato a tagli del personale. «Il calo del fatturato è stato, da marzo, del 90-95%. Abbiamo lasciato a casa le cameriere ai piani, gli addetti alla manutenzione, si è ridotto l’orario di lavoro degli addetti alla reception». E sul futuro è buio pesto. «Tutto il comparto del turismo è alla canna del gas».

Estate, la speranza nel turismo e il rispetto delle norme sanitarie

Fra dubbi, incertezze e paure dunque gli albergatori sperano nella ripartenza. Tutto, ovviamente, nel rispetto dei protocolli sanitari. Dalla sanificazione degli ambienti allo snellimento delle procedure al check in, per evitare pericolosi assembramenti, sino alla somministrazione delle colazioni. Il settore è pronto, vero, ma per qualcuno rimangono forti perplessità in merito alla comunicazione al turismo estero. «Io credo che ci sia poca chiarezza e la gente si spaventa, – il commento di Stefano Mameli del B&B Old Town alla Marina – speriamo in una ripresa a luglio, anche se non faremo grandi numeri con gli stranieri. Almeno per sopravvivere».

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