Nell’ultima ordinanza regionale riferita all’emergenza sanitaria e a come contrastarla al meglio, manca totalmente un riferimento alle figure professionali “turistiche di accompagnamento e dei servizi”.
La Sardegna è una regione a forte vocazione turistica e, per tale ragione, forse in considerazione delle importanti ricadute economiche che derivano dall’indotto che ruota attorno al comparto turistico, con l’ordinanza del 17 maggio 2020 è stata autorizzata la riapertura delle attività legate alla balneazione, alle strutture ricettive alberghiere, alle strutture ricettive all’aria aperta, agli alloggi in agriturismo, ma nulla viene detto del settore relativo alle visite guidate sul nostro territorio.
I Consiglieri regionali del Partito Democratico hanno scritto al Presidente della Regione Sardegna proprio per sottolineare questo punto: «Quella fetta di mercato, oltre ad essere un punto di forza per la conoscenza e la promozione della Sardegna, anche delle zone più interne e meno note, offre lavoro a centinaia di operatori (guide turistiche, guide ambientali-escursionistiche, guide turistiche sportive) che si trovano oggi nell’incertezza di poter riprendere il proprio lavoro ed, eventualmente, con quali modalità».
«È necessario – concludono – sgomberare quanto prima il campo da dubbi e perplessità: poiché è stato ritenuto che vi fossero le condizioni di sicurezza socio-sanitaria necessarie per far cessare il blocco delle attività, unitamente a esigenze di tipo economico-occupazionale, non pare che vi sia ostacolo alcuno per concedere l’autorizzazione allo svolgimento del lavoro delle figure di accompagnamento le quali possono ben adeguarsi al rispetto delle misure di sicurezza previste per le altre attività di cui si è decretata la riapertura. Chiediamo pertanto che venga chiarito con la massima urgenza quali sono i tempi previsti per la ripresa dei percorsi di visita guidati che prevedano la presenza delle figure di accompagnamento di cui all’art. 2 della L.R. 20/2006».