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I 50 anni dello scudetto del Cagliari, i cavalieri che fecero l’impresa: Andrea Arrica

Andrea Arrica

Piccolo di statura, capelli neri e occhi azzurri, caparbio e tenace. Andrea Arrica, nasce nel 1926 a Santu Lussurgiu, ancora giovane si trasferisce a Cagliari, dove, nel secondo dopoguerra si fa strada nello sport con il Cus Cagliari e nel lavoro come businessman nel settore del petrolio e della distribuzione delle benzine.

“È stato uno dei più grandi dirigenti calcistici mai esistiti, – con la voce strozzata dalla commozione Gigi Riva ricorda l’uomo che nella primavera del 1963 lo portò a Cagliari – aveva un’umanità incredibile e un grande senso degli affari: l’impresa dl nostro Cagliari la dobbiamo al suo fiuto nello scovare giocatori di un certo calibro. Mi aveva preso e mi trattava come un figlio. Andavo spessissimo a casa, pranzo e cena, passavo tantissimo tempo con la sua famiglia. Io e Stefano, il figlio, siamo ancora molto legati”.

È lui l’uomo simbolo del grande Cagliari che a cavallo degli anni ’60 e ’70 divenne una delle società più nobili del calcio italiano: Efisio Corrias era il presidente dei rossoblù, ma è lui, nel suo ruolo di vice ad essere determinante e vincente nelle scelte.

Per un altro protagonista dello scudetto, Enrico Albertosi, Arrica “È stato fondamentale per i rossoblù. – ricorda, invece, Ricky Albertosi – I soldi non erano tanti, eppure lui è riuscito a creare una squadra epica”.

Era un uomo di sport a 360°, ha ricoperto anche incarichi all’interno del Coni nazionale e regionale, oltre a presiedere il Comitato organizzatore di Cagliari in occasione dei mondiali italiani del ’90. Fino alla sua morte, avvenuta l’11 gennaio 2011, all’età di 85 anni, ha fatto Consiglio d’amministrazione del Cagliari Calcio.

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