Site icon cagliari.vistanet.it

(VIDEO) Il video realizzato da 130 agenzie di viaggio. «Siamo fermi, in perdita, abbiamo bisogno di sostegno»

130 agenzie di viaggio unite per salvare un settore, quello turistico, in bilico. Sì, perché l’emergenza Covid-19 rischia di mettere in ginocchio ciò che tiene su la nostra Isola, il turismo.

Con un bellissimo video, accompagnato dalle parole della Deledda, il CISAV (Comitato Indipendente Sardo Agenzie di Viaggi e Turismo) mostra le perle di un lembo di terra, quello sardo, che merita di essere visitato, apprezzato, amato dai viaggiatori di tutto il mondo. Occorre ripartire. Ma come?

«Al momento, non c’è un piano affinché il turismo possa ripartire. Organizzato in un determinato modo, che rispetti la sicurezza relativa all’emergenza sanitaria in atto. Attendiamo risposte ma non solo a livello regionale, ma soprattutto a livello nazionale» chiarisce Mario Sannia, Presidente del CISAV. «Questo video è nato da un’idea di una collega: abbiamo voluto dire ai tanti nostri clienti – e non solo –, attraverso quella che speriamo diventi una diffusione virale, che possono venire in una splendida Isola».

Una splendida Isola, spiega, che vive di turismo (più del 60% dell’economia) e che, oltretutto, ha bisogno di ripartire. “Siamo la solitudine selvaggia, il silenzio immenso e profondo, lo splendore del cielo, il bianco fiore del cisto. Siamo il regno ininterrotto del lentisco, delle onde che ruscellano i graniti antichi, della rosa canina, del vento, dell’immensità del mare. Siamo una terra antica di lunghi silenzi, di orizzonti ampi e puri, di piante fosche, di montagne bruciate dal sole e dalla vendetta. Noi siamo sardi”: queste le parole che accompagnano le meravigliose immagini.

Cielo e terra. Mare e montagna. Perché la Sardegna è questo e molto altro. È gente ospitale. È paesi ed è città. È silenzio. È rumore. È natura.

«Le parole della Deledda? Un atto dovuto» aggiunge Sannia. «Chi meglio di lei, del nostro Premio Nobel per la Letteratura, poteva scrivere e lasciare indelebili nel tempo delle parole sulla nostra splendida terra?». Ma la speranza, nonostante tutto, è lontana.

«Non si può essere fiduciosi quando si è titolari di un’azienda che ha perso, in media, tra i 35 e i 40mila euro al mese – 120mila euro ad oggi, in totale – e che non potrà ripartire nell’immediato. Ci sono dei regolamenti da seguire, non sappiamo quando verranno aperti i confini, sia quelli regionali che quelli internazionali. Quando potremo far arrivare le persone in Sardegna? Quando potremo far partire i nostri corregionali per visitare il mondo? Siamo fermi, in perdita, e abbiamo bisogno di sostegno. Abbiamo incontrato l’Assessore Chessa, e ci siamo dimostrati disponibili a collaborare con la Regione per far ripartire il comparto turistico ma abbiamo bisogno di sostegno. Serve il supporto della Regione, insomma, perché le aziende non vengano chiuse».

GUARDA IL VIDEO

Exit mobile version