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Università di Cagliari, tagli al servizio di portierato: 130 lavoratori a rischio, il caso arriva in Parlamento

Incontro tra lavoratori portierato e rettore Maria Del Zompo

Un incontro tra lavoratori portierato e rettore Maria Del Zompo nel novembre del 2018

«Siamo molto preoccupati per il destino dei lavoratori del servizio di portierato e dei servizi di supporto alle strutture universitarie di Cagliari e Monserrato, 130 dipendenti. Dopo il 9 maggio dovranno attendere il pagamento del Fis (Fondo di Integrazione Salariale) da parte dell’Inps, che a marzo era stato anticipato dalla cooperativa SFL, che gestisce questi servizi per conto dell’Università di Cagliari. I tempi dei pagamenti da parte dell’Inps sono noti a tutti». A dirlo è Silvia Dessì, dirigente sindacale della Uiltucs Sardegna.

Lo scorso 17 aprile la Cooperativa SFL ha comunicato con una lettera ai sindacati la decisione di quest’ultima (l’Università, appunto) di chiudere quasi tutti i plessi gestiti con il servizio di portierato. Decisione che inevitabilmente avrà forti ripercussioni occupazionali. Sono 130 i lavoratori impiegati nel servizio.

Il servizio era già stato ridotto dal 9 marzo a causa dell’emergenza Covid-19 e in quell’occasione era stato sottoscritto un accordo sindacale con la Cooperativa per garantire ai lavoratori e alle lavoratrici l’accesso a un assegno straordinario fino al 9 maggio. Nella lettera la SFL informa che, qualora l’Università di Cagliari non dovesse cambiare idea, sarà costretta a valutare possibili conseguenze occupazionali e che dopo il 9 maggio non sarà in grado di anticipare le indennità del Fis.

Per questo motivo, insieme alle altre sigle sindacali, Uiltucs ha inviato una lettera, tra gli altri, al Rettore dell’Università di Cagliari Maria Del Zompo, al presidente della Regione Christian Solinas e alla stessa SFL, ribadendo come il 90 per cento dei portieri impiegati svolga un servizio essenziale. Non si capisce, inoltre, la reale motivazione che ha spinto l’Università di Cagliari a prendere una tale decisione. «Dopo due settimane non abbiamo ancora avuto risposte – prosegue Dessì – Il silenzio dell’Università di Cagliari è inspiegabile, soprattutto in un periodo difficile come questo, a maggior ragione nei confronti di lavoratori che da tanti anni prestano servizio per la stessa».

Il caso è arrivato anche in Parlamento, dove il deputato cagliaritano di Fratelli d’Italia Salvatore Deidda ha preesentato una interrogazione parlamentare ai Ministri dell’Università e del Lavoro a tutela dei lavoratori impiegati nell’Università di Cagliari

«Spero proprio che sia solo un malinteso e una mancanza di comunicazione e che non sia vera la notizia riguardante la chiusura al pubblico dei plessi dell’Università di Cagliari, con il conseguente rischio di licenziamento dei 130 lavoratori impiegati nel servizio di portierato – dichiara il deputato di FdI Salvatore Deidda -. Sarebbe un controsenso chiudere dei servizi proprio quando la Sardegna e l’Italia stanno ripartendo. Inoltre, l’eventuale licenziamento dei lavoratori risulta pienamente in contrasto con le normative anti COVID-19 e avrebbe un risvolto negativo non soltanto economico ma anche di carattere psicologico», conclude Deidda annunciando di aver depositato, ieri sera, una interrogazione al Governo, nello specifico al Ministro dell’Università e al Ministro del Lavoro per chiedere iniziative a tutela dei lavoratori e la riapertura graduale delle Università.

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