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I 50 anni dello scudetto del Cagliari, i cavalieri che fecero l’impresa: Corrado Nastasio

Giocò solo due volte in quel Cagliari magico rimasto nella storia del calcio italiano e mondiale, assistendo dalla panchina all’epica rossoblù. Corrado Nastasio, classe 1946, muove i primi passi nel calcio professionistico militando in serie B nelle file della Reggiana e del Livorno.

In Serie A esordisce nell’Atalanta nel campionato 1968-69. Arriva a Cagliari l’anno dello scudetto nello scambio con l’argentino Longo. Nel programma della società Nastasio sarebbe dovuto essere l’attaccante titolare della stagione, ma l’operazione di mercato che portò Boninsegna all’Inter e Gori e Domenghini a Cagliari cambiò l’assetto tattico della squadra.

«All’inizio c’erano Riva e Boninsegna, inizialmente dovevo servirli io, ma poi ci fu lo scambio: Boninsegna tornò all’Inter e a Cagliari vennero Domenghini, Gori e Poli. La strategia del gioco era cambiata. Lo scudetto, nonostante le mie due presenze, era stato un sogno che si realizzava. Nella stagione successiva avevo giocato qualche partita in più, avevo segnato un gol, debuttando in Coppa dei Campioni al Vicente Calderón».

Nonno e padre, dopo alcune esperienze dirigenziali, chiusa l’esperienza con il mondo del calcio ha aiutato i figli a gestire un bar ed è tornato a vivere nella sua Livorno.

 

 

 

 

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