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Cagliari e Sassari: Fase 2 e caos sui bus, disagi per operatori e passeggeri, la denuncia della Fit-Cisl

Ctm Linea 1

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«La scelta incomprensibile della giunta regionale – si legge nel comunicato del sindacato – di mantenere la riduzione del servizio al 60% della normale attività di trasporto prevista in concessione, peraltro regolarmente pagata dalla regione anche se non interamente svolta, come previsto dal DPCM pubblicato il 27.04.2020 in G.U., unita all’obbligo della riduzione al 50% di capacità dei mezzi per garantire il distanziamento sociale, ha causato già nel primo giorno della FASE 2 il sovraffollamento nelle fermate e fatto infuriare i passeggeri lasciati a terra».

Il sindacato lamenta il mancato confronto con la Regione più volte richiesto e fa notare che nel momento in cui le persone avrebbero ricominciato a circolare sarebbe stato necessario aumentare i servizi e non tagliarli, visto che attualmente su ogni mezzo può salire un numero molto inferiore di passeggeri sarebbe stato opportuno aumentare le corse.

«Non si capisce il senso della scelta delle aziende – prosegue il comunicato- di continuare a tenere i mezzi fermi in deposito, di mettere il personale in Cassa Integrazione, creando disagio ai cittadini, ricevendo il regolare contributo di concessione anche per servizi non svolti, risparmiando su carburante, assicurazioni e manutenzione, e scaricando il costo del lavoro sulla collettività che paga ma non riceve i servizi. Non si può scaricare sul personale la responsabilità di vigilare sul rispetto della condizioni di sicurezza all’interno dei mezzi, lasciando i lavoratori ad affrontare da soli la collera dei passeggeri, rischiando anche l’incolumità personale!». La Fit-Cisl dunque chiede un incontro all’Assessore ai Trasporti per un confronto con le parti sociali come è avvenuto nelle altre regioni per programmare la ripartenza della Fase 2.

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