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Perché è fondamentale riaprire i negozi subito: l’opinione di un’imprenditore sardo

«Noi abbiamo tenuto aperto – spiega Massimiliano Montis titolare della catena di negozi di ottica Okky- rientravamo nelle attività di prima necessità. La prima settimana abbiamo tenuto tutti i punti vendita aperti, poi quando abbiamo visto i risultati del fatturato abbiamo chiuso tre dei più piccoli, Siniscola, Oliena e quello di Tramatza nell’autogrill e ci siamo organizzati anche per fare consegne gratuite a domicilio».

«La scarsa informazione non ci ha aiutato – prosegue Montis- perché ho saputo di persone residenti a Elmas che avevano necessità di un ottico, l’unico del paese ha chiuso, ma le persone non sapevano che in questo caso si potevano spostare ad Assemini per venire nel nostro negozio. Ho dovuto mandare i due terzi del personale in cassa integrazione, tenendo però aperti i punti vendita con tutte le spese che comporta tenere aperto un negozio, ma con un fatturato di un quarto, in alcuni negozi anche di un quinto».

«Molte persone poi hanno paura, e ci chiedono di consegnare a domicilio anche se possono benissimo recarsi nel punto vendita, noi naturalmente abbiamo fatto le consegne tutte le volte che ce le hanno chieste. Ci rendiamo conto che non possiamo imputare la colpa a nessuno – chiarisce l’imprenditore cagliaritano- ma adesso è il momento di riaprire. Sappiamo che la riapertura avrà ulteriori costi, perché il discorso della sanificazione e la fornitura dei dispositivi è a carico nostro, e par quanto riguarda guanti e mascherine a parte la spesa, c’è proprio il problema di riuscire a trovarli. Senza contare che in tutto questo tempo i commercianti che hanno il locale in affitto hanno dovuto pagarlo comunque. Il proprietario del locale del mio negozio di Oliena voleva sospendere il pagamento del canone, ma persone così generose ce ne sono poche. Non mi sto lamentando, so che moltissimi commercianti e imprenditori si trovano in situazioni molto peggiori, ma non sto parlando solo per me e proprio per questo dico che è assolutamente necessario riaprire tutto».

Montis appena prima che si presentasse l’emergenza sanitaria era in procinto di aprire due nuovi punti vendita uno a Cagliari e uno a Senorbì creando 4 nuovi posti di lavoro, naturalmente adesso è tutto fermo, ma quanti altri commercianti avevano progettato e messo in pratica importanti investimenti e adesso stanno andando pericolosamente in perdita? «Io avrei aperto già lunedì scorso. Nel massimo rispetto delle precauzioni, e magari con un controllo delle forze dell’ordine, per vedere se i commercianti rispettano le norme anticontagio. D’altra parte se i cittadini fossero nuovamente liberi di spostarsi e di andare nei negozi, si rimetterebbe in moto il commercio le forze dell’ordine non sarebbero più costrette a controllarli».

«Da imprenditore posso dire che se facciamo un altro mese così implodiamo tutti, ci sono persone che non hanno contezza, magari perché stanno continuando a percepire lo stipendio, di quanto gravi saranno le conseguenze di questo stop. E se non ripartiamo subito stipendi non ce ne saranno per nessuno, sarà una crisi devastante. D’altra parte – conclude il titolare della catena Okky – adesso la gente è più consapevole dei rischi, conosce le regole e le rispetta, qualcuno che non si adeguerà ci sarà sempre, ma non si può pensare di fermare il lavoro per mesi dobbiamo assolutamente rimettere in moto il commercio, non c’è più tempo da perdere».

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