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I 50 anni dello scudetto del Cagliari, i cavalieri che fecero l’impresa: Sergio Gori

Bobo Gori

«Ancora se ne sente l’eco, perché tutta una regione ha gioito per quest’impresa», a dirlo è Sergio Gori, meglio conosciuto come Bobo, classe 1946, arrivato a Cagliari nel 1968 insieme ad Angelo Domenghini, nello scambio che portò all’Inter il centravanti del Cagliari, Roberto Boninsegna.

«È stato uno scudetto che ancora oggi è sulla bocca di tutti e di un’intera regione, è stato molto importante non solo per la Sardegna, ma anche per me. – ricorda Bobo – Non è stato come gli altri vinti con l’Inter o la Juventus, è stato molto più sofferto e importante perché il Cagliari lo ha vinto non avendo le stesse possibilità delle società del nord. Ha avuto un’importanza sociale oltre che sportiva».

Bobo Gori è uno dei cinque calciatori ad aver vinto il campionato italiano con tre società differenti Inter, Cagliari e Juventus. Attaccante, bello e garbato, con la faccia da attore pasoliniano. Nell’anno scudetto deve svolgere il ruolo più facile ed al tempo stesso più difficile: fare la spalla a Gigi Riva, ma resta comunque uno che i gol li fa sempre.

«L’anno dopo eravamo in testa alla classifica e anche la successiva, ma si fece male Gigi Riva, eppure lo scudetto sarebbe potuto essere nostro».

Nella sua carriera calcistica ha totalizzato complessivamente 293 presenze e 62 reti in massima serie, una volta appese le scarpette al chiodo si è dedicato al mondo della ristorazione.

Segue costantemente le partite di serie A e sul campionato in corso dice: «Sulla carta lo scudetto resterà a Torino anche quest’anno. L’Inter si è avvicinata come potenza calcistica, ma ad oggi la Juventus rimane la squadra più forte: basta vedere i giocatori che hanno in panchina i bianconeri e quelli, invece, che hanno i neroazzurri. È chiaro che il divario si è assottigliato molto e quindi l’anno prossimo non è più certo che lo scudetto resti in casa della Juventus».

E sul Cagliari: «Spero che questa sia una sosta benefica per il Cagliari, che è partito molto bene al di fuori delle aspettative e delle possibilità della squadra, ottenendo dei risultati eccezioni, per poi incappare in altrettante sconfitte in un periodo in cui si è ridimensionato tutto. Spero i rossoblù possano riprendere con i risultati che le competono senza dover rischiare di entrare in un baratro di scoramento e difficoltà psicologiche, che portano la squadra a non esprimersi in un determinato numero. Ma il Cagliari ha le carte in regola per fare bene».

 

 

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