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I 50 anni dello scudetto del Cagliari, i cavalieri che fecero l’impresa: Gigi Riva

I 50 anni dello scudetto del Cagliari, i cavalieri che fecero l’impresa: Gigi Riva.

Era restio a venire a Cagliari, Gigi Riva, quando nel 1963 venne chiamato alla corte di Arturo Silvestri.

Quell’isola esotica, conosciuta per il mare cristallino e per i banditi, era per lui troppo lontana dalla sua amata Leggiuno, dalla sua famiglia. Fu la sorella Fausta ad avere un ruolo determinante nel suo trasferimento.

Nel 1964 furono i suoi gol a portare la squadra nella massima serie del campionato italiano. Sei anni dopo, con due giornate d’anticipo, il Cagliari riuscì nella sua impresa: da Cenerentola della provincia divenne campione d’Italia, realizzando il sogno proibito di un popolo e facendo tremare dall’emozione un’intera Isola.

Aveva 25 anni, Gigi, quel 12 aprile del 1970 quando insieme a Gori realizzarono la rete che sancì la vittoria contro il Bari. Alle spalle aveva già il grave infortunio del 1967, la frattura alla gamba sinistra in Nazionale contro il Portogallo, ma questo non fu per lui un intralcio, diventando figura chiave e determinante della squadra.

«Abbiamo fatto l’impresa, ma lo abbiamo capito solo anni dopo. La mattina successiva alla vittoria contro il Bari ancora ci sembrava un sogno. Ma noi quel sogno lo avevamo realizzato e a ricordarcelo furono i tifosi e la città in festa», ha raccontato oggi il Mito, 50 anni dopo la grande vittoria.

Eppure che quello fosse l’anno giusto era nell’aria già da qualche partita, ma per scaramanzia il nome scudetto doveva restare tabù.

«A Firenze alla quarta giornata, avevano vinto lo scudetto l’anno prima, io segno su rigore e portiamo a casa la partita. Con la Juve è stata la sfida decisiva. Erano due punti sotto, ci avrebbero raggiunti. Siamo andiamo sotto con autorete di Niccolai, io pareggio alla fine della gara. Anastasi segna su rigore dopo che Albertosi aveva parato il primo tentativo ad Haller. Mi buttano giù e faccio il 2-2 su rigore».

È l’epica di Rombo di Tuono, miglior marcatore del torneo con 21 reti, trascinatore di una squadra e di un popolo. Nessun altro giocatore del Cagliari ha più vinto la classifica dei bomber dopo di lui. Salì sul podio per la conquista del Pallone d’Oro: secondo posto nel 1968 e terzo posto nel 1970.

Bello e dannato, introverso e poco loquace, corteggiato tantissimo dalle donne cagliaritane, nonostante la sua riservatezza riempiva le pagine dei settimanali di gossip. Corteggiato dalle squadre del Nord, Gigi rifiutò ogni proposta: si attaccò alla pelle quella maglia, la numero 11, quei colori divennero i suoi e quella città la sua nuova casa. Gigi Riva, da allora non ha mai lasciato Cagliari: fa sorridere sentirlo definirsi un sardo doc con l’accento del nord.