Site icon cagliari.vistanet.it

Antimilitaristi: “Mentre noi stiamo a casa riprendono le esercitazioni a Quirra e Capo Frasca”

il_poligono_del_salto_di_quirra-550-340-482886

Tra il 20 e il 30 aprile 2020 riprenderanno le esercitazioni militari dell’Aeronautica a Capo Frasca e a Quirra. Lo sostiene l’associazione antimilitarista e pacifista “A Foras – Contra s’ocupatzione militare de Sa Sardigna”.

«Qualche giorno fa avevamo denunciato il rischio che riprendessero in Sardegna le esercitazioni militari, anche approfittando dell’azzeramento del traffico aereo civile sui cieli dell’isola – si legge in un comunicato di A Foras -. Dall’Aeronautica Militare era arrivata, a mezzo agenzia, una secca smentita. Oggi la conferma definitiva: le esercitazioni ci saranno. Dal 22 al 30 aprile si sparerà nel Poligono di Quirra e sono già state rese note le ordinanze di sgombero. Dal 20 al 30, la notizia la apprendiamo dalla stampa ma ancora non sono state pubblicate le relative ordinanze, a Capo Frasca. Probabilmente l’attività nei due poligoni si svolgerà in coordinamento, grazie all’istituzione dei tre corridoi aerei da cui è partita la nostra denuncia dei giorni scorsi».

«Quest’atteggiamento è del tutto irrispettoso nei confronti della crisi sanitaria ed economica che sta colpendo la Sardegna in queste settimane e delle quali, al momento, non è possibile intravvedere la fine – sostengono i militanti dell’associazione pacifista sarda -. Centinaia di migliaia di euro verranno sperperati, per giocare alla guerra con i caccia e i bombardieri sulle nostre teste. Mentre centinaia di migliaia di sardi rischiano di perdere il lavoro e di sprofondare nell’abisso della crisi economica più nera».

«Non siamo stupiti, sappiamo che per i vertici militari italiani questa terra non è altro che uno scacchiere dove addestrare le truppe ed esercitare la propria potenza distruttiva – concludono -. Ma non staremo zitti, neanche stavolta. Da dopo Pasqua lanceremo una campagna per chiedere l’immediato stop delle esercitazioni e il reinvestimento dei soldi risparmiati nel potenziamento della sanità pubblica isolana. Invitiamo fin da ora tutti i sardi e le realtà politiche che hanno a cuore il destino di questa terra a tenersi pronti, perché non possiamo lasciar passare sotto silenzio questo ennesimo affronto».

Exit mobile version