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Selargius: faceva la passeggiata sotto casa, ma i vigili la obbligano a rientrare

foto generica, Villa Savardo

L’episodio è accaduto ieri sera verso le 19 a Selargius. Una donna di 39 anni stava facendo una breve passeggiata sotto casa da sola, nel rispetto delle prescrizioni stabilite dalla legge. Un agente della Polizia municipale, l’ha fermata e dopo averle chiesto cosa facesse le ha intimato di tornare a casa.

«Non hanno contestato per esempio la distanza da casa, nemmeno me l’hanno chiesto dove abitassi, o magari altre irregolarità che non c’erano, perché io rispetto tutte le regole – spiega la donna, che ha chiesto di non essere citata per nome- ma hanno sostenuto che fosse proprio la passeggiata ad essere vietata, così mi hanno intimato di tornare a casa».

«Io ho provato ha spiegare che proprio il giorno prima lo stesso Governatore della Sardegna aveva chiarito che nessuna ordinanza regionale vietava la passeggiata, ma mi è stato risposto che loro sapevano che poteva fare la passeggiata solo chi aveva necessità per ragioni di salute e comunque doveva essere munito di certificato medico».

«Ho provato a far valere le mie ragioni – conclude la donna- ma l’agente ha risposto che a lui non era arrivata alcuna comunicazione ufficiale e dunque non gli risultava che si potesse fare la passeggiata. Io ho preferito evitare ulteriori discussioni e sono tornata a casa. Fa riflettere però che le forze dell’ordine non vengano debitamente informate».

L’equivoco nasce dall’articolo numero 7 dell’ordinanza regionale numero 17 del 4 aprile 2020.«È consentito lo spostamento in prossimità della propria abitazione – recita l’articolo- delle persone affette da gravi patologie che, per certificazione medica, richiedano la necessità di uscire almeno una volta al giorno, se prevista da un piano terapeutico, e comunque nel rispetto della distanza di un metro». Non si fa cenno alla passeggiata consentita dall’ordinanza del 20 marzo 2020 del Ministero della Salute poi prorogata fino al 13 aprile.

Questo articolo ha generato confusione, tanto che lo stesso Governatore firmatario dell’ordinanza ha chiarito: «Il fatto di aver specificato nell’ordinanza la necessità di un certificato medico – ha spiegato Solinas- deriva dalla particolare sensibilità verso quei soggetti che a causa di una disabilità, come per esempio le presone con patologie dello spettro autistico, non possono uscire da sole, dunque per queste persone occorreva un riferimento preciso nell’ordinanza affinché potessero essere accompagnate da un’altra persona».

«La possibilità dunque di fare una passeggiata sotto casa non è stata messa in discussione. Naturalmente per tutti dovrebbe funzionare la misura del buon senso, oltre all’applicazione delle norme, entro i 200 metri dalla propria abitazione, muniti dei dispositivi di protezione individuale e rispettando il distanziamento. Nessuna forza di polizia statale o locale – ha concluso il Governatore – andrebbe a reprimere un atteggiamento di questo tipo, rispettoso delle regole».

Eppure ieri è successo proprio questo. Le persone sono chiuse in casa ormai da quasi un mese e la tensione e la stanchezza, oltre che le preoccupazioni economiche, rendono le persone più nervose e meno inclini al dialogo. Non tutti potrebbero avere la compostezza della donna protagonista di questo episodio. Forse sarebbe importante che si facesse chiarezza in modo formale anche con le forze dell’ordine su questa piccola opportunità di fare due passi per i cittadini, tanto importante quanto osteggiata.

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