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E se il 1° maggio il simulacro di Sant’Efisio sfilasse sul cassone di un furgone come nel ’43?

I cagliaritani, soprattutto quelli più “grandicelli”, hanno stampata nella mente la foto in bianco e nero di un furgone che porta sul cassone la statua di Sant’Efisio seguito da uno sparuto gruppo di persone, donne vestite a lutto con il rosario in mano. Si era nel bel mezzo della Seconda Guerra mondiale e Cagliari era stata devastata dai bombardamenti. La piccola processione passava lungo strade contornate da cumuli di macerie.

È quasi sicuro ormai che per il primo maggio, giorno festivo per eccellenza a Cagliari, quest’anno non si terrà la sfilata di Sant’Efisio, che lo ricordiamo, caso mai esiste ancora qualcuno che lo ignora, si ripete dal 1656. Quando l’Amministrazione comunale cagliaritana fece un voto a sant’Efisio: se fosse riuscito a sconfiggere la peste, ogni anno si sarebbe svolta una processione in suo onore, partendo dal quartiere di Stampace, fino ad arrivare a Nora, dove il santo era stato martirizzato. Dopo qualche mese, grazie alle forti piogge l’epidemia si placò e così da allora ogni anno si scioglie il voto.

Pasquale Aru, presidente dell’ordine dei periti industriali di Cagliari, insieme con Angelo Melis presidente dell’Associazione auto moto d’epoca Sardegna, e Agostino Trogu dello staff dell’Associazione, hanno pensato che vista l’emergenza sanitaria, si potrebbe far passare per le strade della città il simulacro del Santo proprio come accadde nel 1943. Ci sarebbe persino la possibilità di utilizzare un furgone d’epoca, molto simile a quello che portò il santo durante la guerra.Lo metterebbe a disposizione il proprietario, Carlo Usai un altro membro dell’Associazione.

A renderla pubblica su Facebook il giornalista Bepi Anziani, un po’ per tastare il terreno, un po’ per pungolare le istituzioni. «L’immagine di Sant’Efisio che passa sul cassone tra le macerie ha un potere evocativo molto forte- spiega Bepi – di una situazione drammatica già vissuta a Cagliari, ma con una speranza per il futuro. La guerra poi è finita e la città è stata ricostruita, sarebbe un bel messaggio di speranza. Si potrebbe pensare a un percorso della città che consenta alle persone di salutare il simulacro dai balconi. E poi magari il percorso potrebbe riprendere coi buoi verso Giorgino. In tanti hanno commentato positivamente la proposta, una soluzione va trovata, anche l’Assessore Sorgia ha annunciato che l’ipotesi del Santo portato lungo le strade della città è tra le ipotesi al vaglio dell’amministrazione comunale».

Togliere la processione di Sant’Efisio ai cagliaritani è impensabile, tanto più che l’emergenza è dovuta proprio a un’epidemia esattamente come capitò nel 1656, mai come quest’anno l’intervento di “Sant’Efis” e ritenuto necessario dai credenti. Ma anche chi non crede a questo punto auspica che il Santo proveniente da Antiochia, possa metterci una buona parola, hai visto mai.. E voi che ne pensate?

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