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Covid Hospital nelle strutture private sarde: un posto in intensiva costa 900 euro al giorno

Sulla base del Decreto del Governo del 17 marzo 2020, le regioni e le province autonome possono attivare, anche in deroga ai requisiti autorizzativi e di accreditamento, aree sanitarie anche temporanee sia all’interno che all’esterno di strutture di ricovero, cura, accoglienza e assistenza, pubbliche e private, o di altri luoghi idonei, per la gestione dell’emergenza COVID-19, sino al termine dell’emergenza deliberato dal Consiglio dei ministri in data 31 gennaio 2020. I requisiti di accreditamento non si applicano alle strutture di ricovero e cura per la durata dello stato di emergenza.

Sulla base di questo decreto dunque l’Assessorato dell’Igiene e Sanità e dell’Assistenza Sociale ha stipulato un accordo con tre strutture private sarde per la progressiva attivazione dei posti letto di area critica nei presidi ospedalieri della regione Sardegna in funzione dell’aumento del numero dei contagiati e dell’avanzamento epidemiologico del Covid-19 nel territorio regionale.

Il piano prevede quattro scenari per ciascuno dei quali è stata ipotizzata l’attivazione dei posti letto nei presidi  ospedalieri del Nord Sardegna, il Policlinico sassarese e del Sud Sardegna, il Policlinico Città di Quartu, dedicati ai pazienti contagiati da Covid-19 e la conseguente allocazione strategica delle risorse nei restanti presidi ospedalieri da concentrare a favore dei pazienti non infetti da Covid-19. La Regione ha stipulato un accordo simile anche per il Mater Olbia, ma la delibera non è stata ancora resa pubblica.

Nella delibera di Giunta con la quale è stato firmato l’accordo, si legge che  l’ATS riconoscerà per gli episodi di ricovero Covid-19 le seguenti tariffe:  posti letto di degenza ordinaria 250 euro al giorno, posti letto di Terapia sub Intensiva 538 euro al giorno, posti letto di Terapia Intensiva 900 euro al giorno. «L’Assessore precisa che le tariffe giornaliere indicate – si legge nella delibera –  sono state determinate modificando la proposta tariffaria presentata dai privati accreditati. Sono stati infatti considerati i rimborsi previsti nell’attuale nomenclatore regionale per i DRG medici dei ricoveri ordinari per le malattie dell’apparato respiratorio, in rapporto alla durata media della degenza dei pazienti Covid-19, stimata in 10 giorni per la Terapia Intensiva, 12 giorni per la Terapia sub Intensiva e 14 giorni per la degenza. Le tariffe sopraindicate non ricomprendono il costo dei farmaci per il trattamento dei pazienti Covid- 19, che pertanto dovranno essere rendicontati.

«L’accesso dei pazienti Covid-19 alle strutture di completamento privato – prosegue la delibera-  avviene esclusivamente su invio o comunque su autorizzazione delle strutture pubbliche. L’ATS procederà al pagamento delle prestazioni erogate da ciascuna struttura in misura pari ad un dodicesimo del budget alla stessa assegnato per l’acquisto delle prestazioni ospedaliere. Qualora quest’ultimo non fosse capiente per coprire tutta la produzione, la parte restante sarà retribuita in deroga al tetto di spesa regionale attingendo dai fondi per l’emergenza Covid-19 stanziati dalla Regione Sardegna e dallo Stato Italiano, ai sensi del citato D.L. n. 18/2020, articolo 3, commi 1 e 2».

«Tenuto conto che la gravità dell’emergenza potrebbe comportare – si legge ancora nel documento – senza il coinvolgimento delle strutture private, un intasamento particolarmente pesante da sostenere per il sistema sanitario regionale, considerato inoltre che l’eventuale requisizione delle strutture prevista dal D.L. n. 18/2020 comporterebbe considerevoli complessità organizzative, propone di riconoscere un finanziamento per funzione pari al 22% sulla tariffa per la terapia  intensiva e del 30% sulla tariffa per la terapia sub intensiva».

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