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San Sperate, l’ira del sindaco: “Messaggi gravissimi nelle chat per estorcere dati sensibili. Basta”

San Sperate (Foto FB Comune di San Sperate)

«Stasera sarò poco simpatico» così inizia il post su Facebook che il sindaco di San Sperate Enrico Collu ha scritto ieri notte rivolgendosi ai propri cittadini.

Un post rivolto a coloro che attraverso messaggi anonimi, chat e social network stanno cercando di “scoprire” chi siano i concittadini che sono rimasti contagiati dal Coronavirus. 

«Sta girando nelle chat WhatsApp un messaggio gravissimo che fa riferimenti espliciti a persone, parla di focolaio e istiga a estorcermi dati coperti dalla privacy – scrive Collu su Facebook -. Vengo inoltre accusato che, nel voler rispettare le leggi, starei generando panico e confusione. Curioso che mi si chieda di avere coraggio attraverso un messaggio senza firma. Tiri la pietra e nascondi la mano. Come le chiamate voi queste persone? Faremo tutto il possibile per risalire a chi ha creato il messaggio e lo ha inviato per primo, per certo la denuncia partirà subito».

«Voglio essere ancora più chiaro – continua il primo cittadino -. Se qualcuno diffonde suddetto messaggio sarà denunciato a sua volta e non solo da me. Vi prego quindi di cancellare questo obbrobrio e di cessare immediatamente la catena, per voi stessi più che altro. È una vergogna. Se in questo momento c’è confusione e paura è proprio a causa di queste fesserie. Ci sono persone che soffrono, sono in un momento di difficoltà e questo sarebbe il vostro modo di essere solidali? di essergli vicino? Sono allibito da quanto si possa arrivare a tali livelli di stupidità, al peggio non c’è mai fine».

«Comunque sia, a chi si è allarmato a causa di questo messaggio dico: calma e gesso – spiega il sindaco sansperatino -. Tutti i provvedimenti, le ricerche e il monitoraggio dei casi che si sono presentati a San Sperate sono stati già effettuati, come comportarvi ormai dovreste saperlo perché lo abbiamo ripetuto all’infinito. Quindi, ripeto, state sereni. Non risulta esserci nessun focolaio ma semplicemente casi di contagio per contatto diretto. Contatto che non è proseguito nei giorni successivi e quindi ha coinvolto pochi soggetti. I soggetti maggiormente interessati sono stati segnalati, contattati in gran parte e monitorati. Chi è stato coinvolto in situazioni accadute ormai oltre 20 giorni fa dovrebbe aver già palesato i sintomi da un po’. Se state bene siate accorti ma non preoccupatevi. E poi, francamente, mettiamo pure che possa dire pubblicamente che le cose scritte nel messaggio siano vere, mi spiegate cosa c**** cambia? Vi direi le stesse cose che ho scritto sopra senza bisogno di aggiungere che a prescindere dovete stare a casa, nomi o non nomi, e se uscite utilizzate mascherine, guanti e tutte le precauzioni ormai arcinote e non avrete problemi».

«Qui ci stiamo facendo un c*** tanto per cercare di tener tranquilla la Comunità in un momento difficile – conclude Collu -. Stiamo mettendoci tutte le energie e stiamo rischiando personalmente affinché questo virus venga sconfitto. Pensate che diffondere questi messaggi sia un buon modo per rendervi utili? Ma pensate forse che io non conosca quasi tutti i messaggi che vengono inoltrati tutto l’anno nelle vostre chat WhatsApp di gruppi di vario genere? Normalmente ci passo sopra e sono comprensivo ma, stavolta qualcuno ha proprio esagerato».

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