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È allarme case di riposo, Nieddu: «Controlli rigidissimi su chi entra, ma niente tamponi a tappeto»

Questo pomeriggio l’Assessore regionale alla Sanità Mario Nieddu ha incontrato i sindaci della Sardegna in videoconferenza per fare il punto della situazione sull’emergenza. Particolare attenzione è dedicata alle case di riposo, per le quali soprattutto negli ultimi giorni è scoppiato un vero e proprio allarme. Bitti e solo ieri Sanluri hanno registrato decine di contagi. Poche ore fa si è parlato di una cinquantina di casi sospetti in una casa di riposo di Sassari.

Il problema per la verità è comune a molte regioni italiane e anche in altri stati, probabilmente la vulnerabilità degli ospiti contribuisce a una rapidissima diffusione dei contagi. «Non è l’assessorato alla Salute che si occupa delle case di riposo – ha spiegato Nieddu, pertanto abbiamo chiesto alle Politiche Sociali una ricognizione per sapere quanti sono gli ospiti delle strutture nell’Isola. In questo momento sono sicuramente le comunità più attenzionate».

Si tratta di diverse migliaia di persone anziane, per le quali però non è previsto uno screening di massa: «Stiamo parlando di persone che non escono per la maggior parte dalle strutture, quindi il contagio avviene perché qualcuno porta il virus dall’esterno. Uno screening a tappeto non è utile, oltre che difficoltoso visti i numeri. Ho dato indicazioni ai sindaci – ha concluso Nieddu – perché si presti la massima attenzione a chi entra nelle strutture. Deve essere controllata la temperatura a quelli che entrano, è necessario chiudere alle visite e utilizzare sempre tutti i dispositivi».

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