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150 chiamate alla settimana al “Filo diretto psicologico”: come reagiscono i sardi all’emergenza Covid-19?

Partito qualche settimana fa il servizio di assistenza psicologica telefonica, raccoglie le chiamate dei sardi che per qualsiasi ragione hanno bisogno di un sostegno in questi giorni particolarmente difficili. «Arrivano circa 150 telefonate alla settimana – spiega Angela Quaquero, presidente dell’Ordine degli Psicologi della Sardegna- più altrettante chiamate che arrivano fuori dall’orario concordato. Non c’è un’utenza precisa, chiamano giovani, adulti e anziani, uomini e donne. La persone stanno affrontando una situazione nuova e complessa che genera ansia».

«Non si rivolgono a noi solo per la paura del contagio -prosegue la psicoterapeuta – spesso il loro momento di difficoltà è determinato dalla perdita di punti di riferimento, per il fatto di dover stare a casa. Non avere le proprie giornate scandite dagli impegni quotidiani per molte persone è motivo di ansia. Più che un consiglio, la maggior parte di loro ha bisogno di esprimere le proprie paure e di essere ascoltata. Nei casi più seri, se ci rendiamo conto che la persona con cui parliamo è in seria difficoltà o magari c’è una crisi di panico in atto, la indirizziamo verso una terapia psicologica strutturata, e poi eventualmente, se necessario al medico per un intervento farmacologico».

 

Al telefono rispondono professionisti esperti e competenti ai quali l’esperienza consente anche attraverso una telefonata, di individuare quali sono le difficoltà di chi chiede aiuto: «Ci sono anche persone che affrontano l’emergenza in maniera negativa – precisa la dottoressa Quaquero – che tendono a considerare ogni suggerimento come impraticabile per loro, finendo per non prendere in considerazione nessuna soluzione. In questi casi bisogna fare breccia, cercare di capire se c’è uno spazio per aiutarle a inserire delle piccole prassi affettive, convincerli a utilizzare il tempo in maniera più creativa».

In una condizione di inattività forzata un ruolo importante lo svolgono i social. Il costante utilizzo può risultare positivo ed estremamente utile se usato correttamente, ma può anche suscitare atteggiamenti verbali violenti. «Nel momento in cui si leggono notizie di persone che girano per le strade – commenta la Quaquero- o di turisti coi camper in giro per l’Isola, scatta il ragionamento: “Come, io mi sacrifico chiuso in casa e tu giri libero?”e quindi nelle persone che non riescono a fare i conti con la realtà, si possano scatenare sentimenti di odio. Ma in questi giorni abbiamo assistito anche a tantissime iniziative di solidarietà, proprio nate sui social».

Non sappiamo quanto durerà questa situazione, abbiamo una data, il 3 aprile, ma da più parti si parla di una proroga allo stato di emergenza, è importante quindi riuscire a gestire lo stress derivante dal fatto di dover affrontare un cambiamento così drastico delle proprie abitudini, e riuscire a organizzarsi il tempo in modo produttivo e stimolante. «Il nostro servizio di assistenza telefonica ha proprio questo scopo – conclude la psicologa- aiutare le persone a gestire serenamente questa emergenza. Se ci sono nella nostra vita attività che svolgevamo prima e che possiamo fare anche adesso da casa è utile strutturarle nello stesso modo, possibilmente rispettando gli stessi orari, o comunque strutturando le attività come se stessimo fuori casa. Questo aiuta a non subire troppi cambiamenti insieme e allo stesso tempo riempire i vuoti».

Un altro utile consiglio della Dottoressa Quaquero è quello di provare a fare qualcosa che da tanto avremmo voluto fare, se avessimo avuto più tempo. Adesso è il momento giusto, questo consiglio è molto utile anche per i giovanissimi se guidati dagli adulti. Il web in questo caso è un ottimo strumento: si possono aprire dei siti, dei blog gratuitamente, preparare le playlist musicali personalizzate per gli amici, girare video tutorial di make-up, o di ricette. Insomma con un po’ di fantasia si possono scoprire vecchie e nuove passioni che aiutano a tenere la mente impegnata.

«Uno dei nemici di queste settimane è la solitudine – conclude la Presidente dell’Ordine – ma anche in questo caso la tecnologia ci viene in aiuto: con Skype o gli altri sistemi per videochiamarsi si possono organizzare aperitivi virtuali, si possono concordare iniziative social. È importante mantenere il contatto con gli altri, se si aveva l’abitudine di incontrarsi a una certa ora o in giorni prestabiliti l’ideale sarebbe continuare a farlo negli stessi orari anche se solo virtualmente».

Il servizio di sostegno psicologico è attivo tutti i giorni dalle 15 alle 19. Ci sono altri 15 professionisti che si sono offerti gratuitamente di prestare la loro assistenza al telefono, quindi è probabile che presto l’orario verrà ulteriormente esteso. Le telefonate sono totalmente anonime e gli psicologi non conoscono il nome di chi telefona, quindi tutti coloro che in questi giorni avvertono difficoltà o ansia nell’affrontare questa complessa situazione possono rivolgersi ai numeri di telefono indicati.

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