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Il Covid-19 diventa un’occasione per aiutare gli altri: l’idea di un noto avvocato cagliaritano

«Da oggi metterò a disposizione due ore del mio tempo, dalle 08 alle 10 del mattino, per l’acquisto di generi alimentari e il disbrigo di altre piccole commissioni in favore degli anziani e degli altri appartenenti alle categorie a rischio di contagio da Corona Virus residenti nel Corso Vittorio Emanuele e nelle zone limitrofe. Sarò dotato di mascherina e guanti in lattice monouso per evitare di portarvi a casa, insieme alla spesa, virus e altre insidie similari».

Comincia così il suo post su Facebook. L’idea si chiama Soc-corso, visto che è dedicata alle persone in difficoltà che risiedono nella zona del Corso Vittorio Emanuele a Cagliari e parte dall’idea di una sua amica, Rossella Ortu: «L’idea mi è venuta leggendo sul web di alcuni boy scout che consegnavano la spesa agli anziani- spiega Rossella – ho una nonna di 94 anni e sono molto sensibile all’argomento. Mi sono detta, perché no? Ovviamente si dovranno adottare tutte le precauzioni, ma è bello poter aiutare gli altri, soprattutto in queste circostanze».

«Viviamo un momento in cui bisogna dare un segnale di fiducia – aggiunge l’avvocato- è giusto rispettare le precauzioni, attenersi alle regole per la prevenzione del contagio, ma chiudersi passivamente a casa è un po’ come arrendersi. Invece bisogna combatterla questa situazione. È proprio in questi momenti che smettiamo di pensare in maniera egoistica e riscopriamo che facciamo parte di una comunità».

L’avvocato ci chiede che non venga fatto il suo nome, tiene moltissimo al fatto che la sua iniziativa non venga strumentalizzata. Spiega che in realtà nella vita quotidiana spesso non abbiamo percezione di far parte di una comunità, perché siamo molto più concentrati nelle cose che ci riguardano più da vicino. Ma se la situazione cambia, si fa difficile, emergono realtà che prima ignoravamo. «E così scopri magari – racconta l’avvocato – che c’è un tuo vicino, una persona anziana, che non solo non può assolutamente ammalarsi perché a rischio e dunque non può uscire, ma rifletti anche sul fatto che in effetti vive al terzo piano, senza ascensore e per lui è complicato spostarsi ma magari prima non te n’eri reso conto».

«L’altruismo ha un potere drogante: con un piccolissimo gesto, semplicissimo, puoi cambiare la vita di una persona. Ora che le udienze sono bloccate, e non sono obbligato ad essere dalle 9 in tribunale, mi posso organizzare il lavoro in modo più elastico, così dopo aver letto che una mia amica si metteva a disposizione delle persone in difficoltà ho pensato, intanto che potevo farlo anche io e poi che sarebbe bello se altri seguissero il nostro esempio, se riuscissimo a organizzare un piccolo coordinamento, potremmo aiutare gli altri in tutta sicurezza, seguendo tutte le precauzioni del caso».

Naturalmente sui social è partita la proposta che andava pubblicizzata e resa nota, poi però occorre mettere in pratica questa disponibilità, l’avvocato ha fornito, sul suo profilo, il suo numero di telefono, a dimostrazione del fatto che dalle parole si deve passare ai fatti. Ma comunque ognuno di noi ha in mente qualcuno che magari sta da solo, ha difficoltà, anche solo una telefonata, una chiacchierata. In questo momento gli anziani hanno molta paura, poter contare sull’aiuto di qualcuno più giovane li rassicurerebbe. «Da soli in realtà valiamo poco – conclude l’avvocato – alla fine di noi non resta nulla, se non diventiamo utili e importanti per qualcun altro».

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