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Coronavirus, consiglieri gruppo Progressisti: “10 proposte di provvedimenti urgenti”

Il Consiglio Regionale della Sardegna per Sa Die de sa Sardigna 2019

Il Consiglio Regionale della Sardegna 2019

I consiglieri regionali del gruppo Progressisti hanno inviato alla Giunta regionale 10 proposte di provvedimenti urgenti per il contrasto del Coronavirus sul territorio regionale.

Ecco i 10 consigli del gruppo di opposizione:

«La Giunta regionale:

1. Verifichi puntualmente il rispetto e l’applicazione dell’ordinanza firmata oggi riguardo le misure straordinarie per la prevenzione del rischio da COVID-2019. Valuti, in accordo con l’unità di crisi, l’eventuale inasprimento di alcune misure al fine di ridurre ulteriormente ogni rischio. Chiarisca eventuali punti della stessa oggetto di dubbia interpretazione, come per esempio il comportamento da tenere da parte di chi è stato nelle zone rosse nei giorni subito precedenti alla pubblicazione del DPCM e dell’ordinanza.

2. In accordo con i maggiori quotidiani dell’Isola predisponga e distribuisca, per alcuni giorni, una pagina, utilizzabile come manifesto da esporre nei luoghi pubblici, con le indicazioni e i comportamenti da adottare. Parallelamente disponga un piano di comunicazione web e finanzi il tutto attraverso le risorse dedicate alla comunicazione istituzionale.

3. Acquisisca la lista dei passeggeri di aerei e navi giunte in Sardegna negli ultimi giorni, al fine di monitorare le presenze di persone provenienti dalle zone rosse. Disponga l’aumento dei controlli nei porti e negli aeroporti dell’isola anche al fine di mappare i motivi del viaggio e i contatti avvenuti con altre persone dei cittadini presenti ora in Sardegna e transitati nei giorni scorsi nella area ad alto rischio di contagio, come richiesto dall’ANCI qualche giorno fa.

4. Distribuisca quanto prima i dispositivi di protezione (quantomeno le mascherine FFP3) alle categorie più coinvolte dall’eventuale contatto con pazienti contagiosi. Personale ospedaliero, anche nei reparti non coinvolti direttamente con il trattamento da COVID19, operatori del 118, medici di medicina generale, farmacisti. Se ancora non lo si fosse fatto, si attivi subito l’acquisto di quanti più presidii possibili, anche al fine di garantirne la fruibilità alle persone le cui condizioni di salute pregresse espongono a un maggiore rischio.

5. Predisponga e renda operativo un piano di emergenza per l’aumento dei posti letto in terapia intensiva, con la conseguente trasformazione in questo senso delle sale operatorie non strettamente necessarie alle emergenze chirurgiche presenti negli ospedali sardi. Provveda immediatamente, qualora non lo si fosse ancora fatto, all’acquisto delle strumentazioni necessarie. Per questi scopi è necessario aumentare il livello di cooperazione tra le aziende sanitarie della Sardegna. Si superi il prima possibile lo stallo che vede importanti aziende sanitarie sarde ancora senza direttore sanitario e direttore amministrativo o, nella totalità dei casi, rette da commissari in scadenza.

6. Attivi, in accordo con l’ordine dei medici, un censimento delle disponibilità del personale medico in quiescenza disponibile al ritorno in servizio durante il periodo dell’emergenza.

7. Dia disposizioni chiare, univoche e non fraintendibili rivolte ai cittadini sardi che devono recarsi nella zona rossa per irrimandabili motivi di cura. Allo stesso modo si valuti ogni soluzione alternativa alla mobilità in uscita verso le strutture sanitarie della Regione Lombardia che, nel periodo precedente all’emergenza, ha spesso garantito la cura dei pazienti non trattabili in Sardegna.

8. Metta in atto, in ogni caso in cui le mansioni e la mole di lavoro del dipendente lo renda possibile, il lavoro agile per i dipendenti del Sistema regione sino al termine dell’emergenza.

9. Presenti la legge di stabilità, attesa in Consiglio regionale da oltre quattro mesi. La regione è ancora senza un bilancio di previsione approvato. Questo rischia di rendere impossibile ogni intervento di potenziamento della sanità e di sostegno alle imprese in crisi. Si presenti subito in Consiglio regionale una finanziaria “tecnica”, depurata di ogni traccia di spesa superflua o non strettamente necessaria e da ogni norma contestabile. Una legge da approvare il prima possibile lasciando una dotazione corposa nel fondo nuovi oneri legislativi in modo da consentire interventi organici durante il proseguo dell’emergenza.

10. Attivi e potenzi gli strumenti di sostegno alle imprese in crisi. Verifichi l’evolversi della situazione in corso d’opera e finanzi un fondo straordinario de minimis e una linea di finanziamento attraverso gli strumenti del microcredito destinata alle imprese a rischio chiusura e ai lavoratori».

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