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Coppa Davis a Cagliari: polemica per rischio e paura coronavirus

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La Coppa Davis darà il via a una serie di eventi sportivi importantissimi, nei giorni del coronavirus, ma la volontà delle istituzioni e dell’organizzazione è quella di superare questo momento nel rispetto delle precauzioni del caso. Il governatore Christian Solinas, il sindaco Paolo Truzzu e lo stesso presidente Binaghi, concordano nel sostenere che nonostante le difficoltà organizzative dovuta all’insularità la scelta di Cagliari come sede si è rivelata provvidenziale.

Ma c’è chi non è d’accordo: da VerdeSardegna Pulita arriva una nota rivolta al presidente della Regione Solinas: “Che differenza c’è tra la Solowomenrun, rinviata per l’emergenza coronavirus e la gara di Coppa Davis tra Italia e Corea del Sud, invece confermata per il 6 e 7 marzo? Quale prevenzione a tutela dei sardi? – si legge nel documento del movimento ecologista – 3000 biglietti già venduti per la Coppa Davis a Cagliari, con persone che arriveranno dalla Corea del Sud e con mega concentrazione di pubblico. Ci spieghino i massimi responsabili della nostra salute? Tutti dentro una tuta sterile?”.

L’evento sarà un’importantissima vetrina per la città, ed è fondamentale che tutto si svolga secondo i piani, dunque a meno di grosse novità riguardanti eventuali casi di coronavirus nell’isola tutto dovrebbe procedere senza intoppi. Nel mentre si rende noto che per la squadra della Corea del Sud, che oggi arriverà a Cagliari, sono stati presi alcuni accorgimenti: giocatori e staff saranno seguiti da un medico – è stato spiegato – e sarà prestata massima attenzione anche ai trasferimenti e alla permanenza in hotel.

 

 

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