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Nasce il progetto Sarroch Sardegna 5.0: un nuovo modello di sviluppo sostenibile per l’area industriale di Sarroch

raffineria di Sarroch

Nasce Sarroch Sardegna 5.0, un progetto che punta a rilanciare un territorio di 60mila abitanti e che ospita la più grande e complessa area europea per la trasformazioni dei prodotti petroliferi, in cui – direttamente e indirettamente, lavorano 12mila persone. Regione, Città metropolitana, Comune di Sarroch, imprese e sindacati hanno deciso di fare squadra per migliorare la qualità dell’ambiente e del lavoro e creare un modello di sviluppo che identifichi l’area industriale di Sarroch. Il progetto si avvarrà degli studi scientifici condotti dal professor Roberto Poli, docente dell’Università di Trento, che guiderà Sarroch Sardegna 5.0 verso il processo di transizione che cambierà il sistema industriale del sud Sardegna.

William Schirru, tra i promotori dell’iniziativa, spiega gli obiettivi del marchio che rivoluzionerà il modo di fare impresa: “Siamo di fronte a 55 anni di produzione di valore e redistribuzione dello stesso che hanno consentito a tutto il territorio di attraversare il secolo scorso ed arrivare ai primi 20 anni di quello attuale, ma questo modello, a nostro giudizio, necessita di forti cambiamenti per cogliere le opportunità in atto nel mondo. Per centrarle appieno dobbiamo partire da una prima consapevolezza: una qualsiasi azienda, a maggior ragione un’impresa che ha un impatto rilevante sul territorio in cui opera, non può essere intesa solo come un insieme di impianti, attrezzature e persone, organizzati con l’obiettivo di assicurare la produzione di beni e servizi che il mercato richiede”. Schirru, inoltre, sottolinea l’esigenza di puntare a una raffinazione del petrolio sempre più ecosostenibili e che contempli l’abbattimento delle emissioni. “Oggi sappiamo che, per poter anche solo guardare e progettare i futuri possibili, dobbiamo pretendere ed essere capaci di generare benzina o gasolio con maggiore efficienza e sostenibilità, dobbiamo avere l’ambizione di essere quelli che produrranno l’ultimo litro di cui la nostra società avrà bisogno, perché sarà il litro di benzina più sostenibile fra tutti. Dobbiamo però farlo con una seconda consapevolezza, ovvero che l’attuale modo di produrre energia e valore sarà superato; e non importa quando questo succederà – fra 10, 15 o 20 anni. Ciò che importa, rimanendo concentrati sulla sostenibilità del disegno ipotizzabile, è quello di
mettere assieme tutte le intelligenze e le competenze acquisite in oltre 50 anni di storia per poter immaginare di produrre analoghi valori di oggi anche il giorno in cui la raffinazione sarà solo un ricordo. Welfare, benessere dei lavoratori, prodotti, formule che valorizzino la filiera d’impresa, soluzioni e servizi in grado di soddisfare le aspettative di mercato, sono elementi essenziali di un disegno imprenditoriale e del sistema in cui lo stesso si colloca”.

Sarroch, 2 marzo 2020 Villa Siotto ore 9,30. All’incontro parteciperanno Giampiero Manca (Filctem Cagliari-Cgil); William Schirru (Fictem nazionale-Cgil); Paolo Truzzu ( sindaco della Città metropolitana di Cagliari), Roberto Poli (presidente Skopia, Università di Trento).

Durante la mattinata ci sarà spazio anche per una tavola rotonda che coinvolgerà il mondo delle imprese, al quale parteciperanno Angelo Dessì (presidente Federmeccanica); Carlo Guarrata (amministratore delegato Sarlux); Paolo Solferino (ceo Vitrociset Leonardo); Marco Niori (ceo Isolfin), e una tavola rotonda politica, con Salvatore Mattana (sindaco di Sarroch e presidente Cacip); Marco Nappi (Femca regionale Cisl); Anita Pili (assessore regionale all’Industria); Francesco Marini (presidente Confindustria); Tore Sini (Uiltec-nazionale Uil). Le conclusioni del convengo saranno affidate al presidente della Regione, Christian Solinas. Coordinerà la giornata il giornalista Luca Telese.

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