La Sardegna è costellata di nuraghe, domus de janas e tombe dei giganti, ma non tutti sono curati, segnalati ai turisti e valorizzati come meriterebbero. Addirittura nel territorio di Paulilatino, c’è una splendida tomba dei giganti chiamata “Mura Cuada”, che a poco meno di 2 metri di distanza, ha le rotaie e che ogni volta che passa il treno è sollecitata da forti vibrazioni.
«Arrivarci è stato complicato – spiega Francesco Nicola Perra, in arte Perry Frank – la strada è in pessime condizioni, c’è un cartello mezzo crollato e sbiadito, eppure il posto è bellissimo, l’ho scelto per una delle mie Ambient session, perché sapevo che mi avrebbe ispirato. Dopo 10 minuti che ho finito di suonare, in quella pace, il terreno ha cominciato a tremare ed è sfrecciato un treno vicinissimo alla tomba. Mi chiedo quanto possano essere dannose queste vibrazioni».
La musica Ambient ha una grande componente di improvvisazione, quindi Perry Frank si lascia ispirare da ciò che lo circonda per comporre i suoi brani. Non c’è dubbio che la campagna nel cuore dell’Isola, a Paulilatino per esempio, costituisca una meravigliosa fonte di ispirazione, se poi si suona circondati dall’antichissima storia sarda il risultato sarà sicuramente soddisfacente. Ma il musicista di Iglesias, ha voluto che la sua arte rendesse in qualche modo giustizia alle tante opere che un po’ per mancanza di fondi, un po’ forse per trascuratezza, sicuramente per poca lungimiranza non vengono valorizzate e tutelate come si dovrebbe.
Prima di Paulilatino Perry Framk ha suonato a Quartucciu, a Is Concias: «Vorrei registrare il più possibile in questi siti, mi ispirano moltissimo e nello stesso tempo li faccio conoscere attraverso i miei video, se qualcuno vedendo i miei video si incuriosisce e li va a visitare per me è motivo di grande orgoglio, e magari se i visitatori aumentano anche le istituzioni sono più motivate a valorizzarli meglio. Il mio progetto – conclude Perry Frank – è quello di registrare un po’ in giro per la Sardegna alla scoperta di questi piccoli gioielli che la nostra terra nasconde».
