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Propone sui social: «Ora la compagnia aerea ce la facciamo noi», 30mila iscritti in 4 giorni

Viaggia per lavoro e per piacere, ed è stanco di subire i disagi legati agli spostamenti da e per l’Isola, dopo le ultime disastrose notizie che si sono susseguite in questi giorni, le beghe legate alla continuità territoriale, il fallimento di Air Italy, Antonello Bombagi, un piccolo imprenditore sardo, ha deciso di fare una proposta a tutti i sardi: «Ora la compagnia aerea ce la facciamo noi» e la lancia sui social.

«Tutto è nato sull’emozione del momento – spiega Antonello – all’ennesima cattiva notizia sui trasporti aerei in Sardegna ho pensato che dopo decenni di gestioni fallimentari era giunto il momento che fossero i sardi a prendere in mano la situazione». Bombagi, precisa che non c’è nessuna intenzione di fare politica e anzi, vorrebbe che proprio la politica non mettesse le mani su questa sua idea, nata per caso ma che sta facendo molto discutere.

«Siamo solo alla fase 1. Non mi sarei mai aspettato che in così poco tempo averebbero aderito tanti sardi. In molti, persone con le giuste competenze si sono offerti di fornire il loro aiuto e sto organizzando dei gruppi di lavoro per valutare quali strade percorrere, le soluzioni ci sono. Ho un progetto, per ora è prematuro parlarne, ci sono diversi aspetti da valutare. È ovvio che servono partner tecnici. Ma già una piccola compagnia mi ha contattato, per offrire consulenza, un professionista di Cagliari, uno dei maggiori esperti in ambito aeronautico in Sardegna si è messo a disposizione per questa idea».

Secondo il fondatore del gruppo “Ora la compagnia aerea ce la facciamo noi” non si possono ignorare le difficoltà enormi che si dovranno affrontare, ma si deve tener conto del fatto che tante persone hanno aderito in così poco tempo: «Davanti a queste persone, che sono tantissime, mi assumo la responsabilità di portare questo progetto fino in fondo. 30mila persone in 4 giorni: questo dato dovrebbe far riflettere le istituzioni, i sardi sono stanchi, esasperati, stanno subendo un’ingiustizia tremenda. Paghiamo le tasse come il resto degli italiani, ma siamo tagliati fuori dal Paese, non ci vengono offerte le stesse opportunità, come lavoratori, come studenti, come malati, e anche come turisti. Qualcuno mi ha definito Troll, pensando che la mia proposta non fosse seria. Non abbiamo la bacchetta magica – conclude Antonello Bombagi – ma quando c’è la volontà le soluzioni si trovano, ognuno porta le proprie competenze e troveremo le soluzioni».

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