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Quartu, scoperti in un’officina tre lavoratori in nero: uno lavorava senza contratto dal 2014

Guardia di Finanza

Continua senza sosta l’attività della Guardia di Finanza di Cagliari a contrasto del lavoro nero ed irregolare, impegno che, negli ultimi giorni, si è concretizzato nella conclusione di tre interventi ispettivi al cui esito sono stati individuati 5 lavoratori privi della regolare contrattualizzazione in più unità lavorative ubicate sul territorio della provincia.

Un primo intervento ha riguardato un’autofficina di Quartu Sant’Elena: all’atto dell’accesso nei locali dell’esercizio commerciale sono stati identificati tutti i soggetti presenti e intenti a svolgere attività lavorativa. I successivi approfondimenti hanno fatto emergere che tre lavoratori operavano completamente in nero e, quindi, sprovvisti della regolare copertura contributiva e assicurativa

In particolare, dall’esame della documentazione acquisita, è emerso che uno dei dipendenti in nero prestava la propria attività lavorativa dal 2014, mentre i rimanenti due sono risultati impiegati dal decorso mese di dicembre 2019: per tali motivi il titolare dell’attività commerciale, oltre ad essere stato diffidato a regolarizzare la posizione dei tre lavoratori irregolarmente impiegati, è stato anche destinatario di sanzioni amministrative pari, nel massimo, a 64.800 euro.

A queste si è aggiunta un’ulteriore sanzione – compresa tra i 4.320 e i 25.920 euro – in quanto uno dei tre lavoratori in nero è risultato essere inserito all’interno di un nucleo familiare che beneficia del Reddito di Cittadinanza.

Nel corso degli approfondimenti è emerso, che i tre dipendenti irregolari hanno ricevuto le retribuzioni degli ultimi due mesi in contanti, modalità non consentita dalla Legge di Bilancio del 2018. Per questa violazione il datore di lavoro è stato destinatario di una sanzione amministrativa compresa tra un minimo di 1.000 e un massimo di 5.000 euro.

Un secondo intervento, condotto nei confronti di un negozio di abbigliamento del Sulcis, nell’hinterland di Iglesias, ha condotto alla rilevazione di un lavoratore in nero, circostanza che in questo caso, atteso che il periodo di lavoro in nero accertato è stato inferiore ai 30 giorni, ha comportato nei confronti del datore di lavoro, l’irrogazione di una sanzione amministrativa compresa tra i 1.800 ed i 10.800 euro.

Inoltre, nel corso del controllo, a seguito di opportuni approfondimenti, è stato rilevato che il datore di lavoro ha corrisposto ad altri due lavoratori, regolarmente assunti, le retribuzioni indicate in busta paga in contanti: è scattata, anche in questo caso, la sanzione amministrativa da 1.000 a 5.000 euro. Infine il personale in nero individuato è risultato essere in misura superiore al 20% del totale dei lavoratori presenti, il titolare del negozio è stato segnalato al competente Ispettorato Territoriale del Lavoro per l’applicazione del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale.

Un ultimo intervento è stato condotto nei confronti di un’attività di ristorazione nel comune di Villaputzu. Un lavoratore impiegato alle dipendenze della società risultava essere privo di qualsiasi regolarizzazione formale del rapporto di impiego, sia sotto il profilo contributivo che assicurativo.

Il titolare dell’attività sottoposta a controllo, oltre alla diffida a regolarizzare la posizione lavorativa del dipendente, è stato, anche in questo caso, destinatario di una sanzione amministrativa da un minimo di 1.800 a un massimo di 10.800 euro.

Gli interventi sopra descritti, che portano a 8 il numero di lavoratori in nero scoperti dall’inizio dell’anno, si pongono in linea di continuità con l’azione di contrasto portata avanti durante tutto lo scorso anno, periodo nel quale le Fiamme Gialle cagliaritane hanno scoperto, nell’ambito di 501 controlli ispettivi, 101 lavoratori in nero, 322 lavoratori irregolari con la conseguente verbalizzazione di 61 datori di lavoro.

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