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Assemini in corteo per dire “no” alla violenza e al razzismo: «Siamo tutti Demetrio»

L’aggressione cominciata sul bus della linea 9 e consumatasi poi con un brutale pestaggio avvenuto, sembra in via Carmine ad Assemini, ai danni di Demetrio Elida, un giovane cameriere filippino, ha scioccato la cittadinanza asseminese che non si ritrova certo nella definizione di comunità razzista. Demetrio era stato scambiato per un cittadino cinese, secondo gli aggressori sulle cui tracce sono i Carabinieri, era colpevole di trasmettere il coronavirus.

«Quel drammatico episodio non rappresenta assolutamente la comunità asseminese – ha detto la sindaca Sabrina Licheri – siamo altro, siamo una comunità nella quale i cittadini stranieri si sono perfettamente integrati. Assemini è questo: la gente che partecipa per dire no alla violenza e al razzismo».

Ci sono persone appartenenti a tante nazionalità diverse, c’è l’associazione Color of life, l’associazione che rappresenta la comunità, molto folta di filippini che risiedono nel cagliaritano e che spiega che i filippini adesso hanno paura, paura di essere scambiati per cinesi, che come loro in questo momento sono preoccupati per l’atteggiamento di molte persone nei loro confronti. Forse anche per questo stasera di persone cinesi, che ad Assemini risiedono numerose, se ne sono viste pochissime.

L’iniziativa lanciata su Facebook dalla prima cittadina Sabrina Licheri, ha richiamato tante persone, forse non quante una cittadina di oltre 26mila abitanti avrebbe potuto schierarne a favore della tolleranza e contro il razzismo e la violenza. Non c’era l’opposizione, almeno non ufficialmente a marciare accanto alla maggioranza, qualcuno forse ha marciato tra la gente, perché condivideva il messaggio, ma non sarebbe stato più forte un messaggio lanciato da tutto il Consiglio unito?

Dall’opposizione spiegano che pur condannando il gravissimo atto di violenza, dei giorni scorsi, queste iniziative vanno condivise, e promosse da tutto il consiglio. «Sono cattolico, credo nell’accoglienza – ha affermato Tonio Scano consigliere di minoranza – non c’è niente di più lontano da me, della violenza e del razzismo, ma queste iniziative si devono condividere, ci saremmo dovuti riunire anche solo mezz’ora e discuterne. Andava coinvolto tutto il consiglio, non si può pensare di organizzare un’iniziativa del genere con i messaggini di Whatsapp ».

Stessa posizione per Gigi Garau: «Mi sono sempre battuto contro razzismo e violenza – dichiara l’esponente del Psd’az – tra l’altro conosco Demetrio personalmente, una persona onesta, gran lavoratore. Condanno quanto successo, è di una gravità inaudita, ma le iniziative di questo tipo per essere efficaci devono essere condivise, altrimenti diventano una scusa per fare propaganda politica».

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