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Il Centro di Solidarietà “L’Aquilone” da vita a un nuovo progetto: la Comunità educativa per Minori

aquilone, comunità

I volontari

La Comunità L’Aquilone è operativa dal 1989 a Elmas, Sestu, Assemini e Flumini: da oltre trent’anni opera nello spirito del volontariato, lotta contro l’emarginazione e il disagio sociale. Dall’1 novembre 2019 ha dato vita a un nuovo progetto, mettendo su una nuova Comunità educativa per Minori, a Quartu Sant’Elena.

«Abbiamo deciso di ampliare la nostra offerta dopo un’attenta analisi del nostro territorio e dei bisogni ad esso connessi, spiega il presidente Monsignor Carlo Follesa. La nuova Comunità raccoglie in se valori e competenze già note, mantenendosi fedele ai suoi valori di solidarietà, condivisione, sostegno e accoglienza». La struttura, residenziale e semi residenziale, nasce per accogliere ragazzi dai 12 anni fino al raggiungimento della maggiore età, sottoposti a provvedimenti giudiziari o allontanati dalla famiglia o, più in generale, con problematiche legate a qualsiasi forma di disagio. Primaria importanza viene data al sostegno concreto e di qualità per la ricostruzione dei rapporti familiari e in previsione di un futuro reinserimento.

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 Comunità L'Aquilone 7  

«I ragazzi ricevono un’accoglienza incondizionata e completa da parte della nostra equipe specializzata sempre attenta ad accudire, ad ascoltare ed interpretare i bisogni di ognuno di loro. Sono così inseriti in un contesto e in un ambiente familiare affettivamente ricco nel quale attraverso gruppi di auto-mutuo-aiuto potranno sviluppare relazioni con i coetanei, con la famiglia e con le figure di riferimento. Inoltre riceveranno gli stimoli educativi adeguati a riprendere il proprio percorso evolutivo con l’obiettivo di aiutarli a raggiungere una crescita armoniosa, acquisire autonomia, fiducia e rispetto in se stessi e negli altri. Nella nostra Comunità educativa avranno la possibilità di iniziare o proseguire gli studi, imparare ad aver cura di se stessi e delle cose, praticare sport o altre attività culturali e di svago a seconda dell’età, della loro predisposizione e dei loro interessi, confrontandosi fra loro sempre supportati e stimolati dai nostri educatori, risorsa indispensabile per accompagnarli nel loro sviluppo», conclude il presidente.

La nuova Comunità educativa per Minori si propone di fornire una risposta ai bisogni individuali dei minori che versano in una situazione di disagio sociale. La struttura è organizzata, nella divisione degli spazi e nella scansione dei ritmi quotidiani di vita, come un normale ambiente familiare. L’obiettivo generale del servizio è quello di fornire ai minori un ambiente educativo in cui poter fare esperienza di una accoglienza completa e incondizionata da parte di adulti competenti e disponibili, e di poter ricevere gli stimoli educativi adeguati a riprendere il proprio percorso evolutivo in vista di una vita in autonomia, di un rientro nella famiglia d’origine o di un inserimento in famiglia affidataria. Per questo l’équipe collabora con il servizio pubblico di base per la tutela dei minori, con le famiglie d’origine, con quelle affidatarie e con i territori, in modo da tessere una rete educativa in cui ogni attore sia coinvolto secondo le proprie specificità, potenzialità e risorse nel progetto comune che mira al benessere e alla crescita del minore.

 

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