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Giovani e lavoro, la parola alle agenzie: “Giovani sardi molto disponibili a darsi da fare”

Giovani e Lavoro

Giovani sardi in cerca di lavoro. Sono tanti, tantissimi. Stando ai dati ufficiali il tasso di disoccupazione tra gli under 24 nell’Isola si attesta al 35%. Numeri enormi che testimoniano la più grande emergenza della Sardegna contemporanea. 

Ma i giovani isolani sono preparati quando si affacciano nel mercato del lavoro? Per capirlo meglio abbiamo contattato un’agenzia del lavoro di Cagliari, la filiale di Randstadt.

Vanessa Piria, account manager di Randstad Cagliari, quanti giovani sardi si sono rivolti a voi nell’ultimo anno?

Un numero preciso sarebbe impossibile darlo, ma possiamo dire che seguiamo circa 5mila giovani considerando curriculum online, richieste via mail e il nostro format online che i lavoratori compilano direttamente sul sito.

Che tipo di ragazzi si rivolgono a un’agenzia coma la vostra e quali sono i lavori più richiesti?

Prevalentemente si tratta di ragazzi neodiplomati, soprattutto provenienti dagli istituti professionali, ma ci sono anche neolaureati o candidati che cercano una nuova opportunità professionale. Tendenzialmente i neodiplomati vogliono iniziare subito a lavorare, possibilmente sfruttando i loro diplomi professionali, che sul mercato del lavoro sono ancora molto validi.

Quali sono invece i lavori di cui c’è maggiore offerta?

Le offerte di lavoro più numerose riguardano sicuramente lavori manuali: magazzinieri, commessi, elettricisti. C’è poi una buona richiesta di impiegati, contabili, e segretari. Dipende molto dall’azienda, ognuno richiede requisiti diversi. L’unica cosa certa è che il diploma è necessario per tutti i lavori o quasi.

Qual è l’approccio dei giovani sardi nella ricerca di lavoro? Sono preparati?

Molto spesso i giovani non sanno approciarsi nel modo giusto al mondo del lavoro. Servirebbe senza dubbio maggiore preparazione e orientamente. Noi per esempio facciamo dei corsi nelle scuole: sono cose che servono soprattutto a motivare i ragazzi a seguire le proprie aspirazioni. Il Curriculum non viene quasi mai valorizzato, né scritto sulla base del lavoro per cui ci si sta candidando. Capita per esempio che lavoretti e lavori non in regola non vengono inseriti per paura di ritorsiono oppure che non venga descritto e valorizzato quello che si è svolto materialmente in ogni singolo posto di lavoro. Altre due cose che consigliamo ai ragazzi è di usare social e il web per trovare lavoro e di leggere articoli su consigli con cui preparasi al meglio ai colloqui.

Mediamente quanto tempo ci vuole per trovare un lavoro?

Dipende dal profilo e dalle richieste. Mediamente da 1 a 9 mesi.

Dalla vostra esperienza sono molti i giovani che rifiutano lavori preferendo l’inattività?

Dipende dalla proposta di lavoro. Vengono rifiutati soprattutto lavori di breve durata. Molti giovani sono alla ricerca di stabilità lavorativa e di vita. Noi consigliamo di fare anche stage e piccole esperienze prima di trovare il lavoro della vita. Secondo noi e secondo la nostra esperienza è sempre meglio valutare tutto.

Quanti invece accettano lavori al di sotto delle proprie competenze?

Dipende dalla specializzazione dei candidati. Un laureato in medicina per esempio vuole lavorare in quel settore. Diciamo che in generale è difficile che avvenga, ma per necessità o per entrare nel mondo del lavoro sono diversi i giovani che accettano e si prestano a svolgere professioni ben al di sotto delle proprie competenze.

Il reddito di cittadinanza ha modificato qualcosa nel loro approccio?

Il reddito di cittadinanza ha modificato l’approccio di alcune persone ma non di tutti. È una misura che mira al reinserimento nel mondo del lavoro quindi in molti casi può essere anche un incentivo.

Il quadro che emerge è positivo o negativo?

Per la nostra esperienza i giovani sono molto disponibili, quindi sì. Quando iniziano a lavorare sono tutti ragazzi che si danno da fare. Il quadro è abbastanza positivo. Tra i 5mila giovani che abbiamo seguito c’è chi è molto positivo, ma ovviamente c’è anche chi è demotivato. Per la maggior parte capita di trovare ragazzi positivi e con voglia di fare.

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