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Il Maestro di Castelsardo era anche uno scultore: venerdì 24 se ne parlerà in Pinacoteca a Cagliari

La statua lignea di Sant’Antonio Abate al centro del “Retablo Perduto”. Il Maestro di Castelsardo era anche uno scultore. Dell’importante scoperta si parlerà venerdì  24 gennaio, alle 17.30, nella Sala Conferenze della Pinacoteca Nazionale di Cagliari, in Cittadella dei Musei, dove  il Direttore del Polo Museale della Sardegna, Giovanna Damiani, presenterà  il volume di don Francesco Tamponi, direttore dell’Ufficio Patrimonio ecclesiastico della Diocesi di Tempio-Ampurias, dal titolo “Il Retablo Perduto” .

Il libro verrà illustrato dall’autore che  attraverso un importante apparato di documenti inediti, introdotti dallo storico dell’arte Claudio Strinati, e l’utilizzo di analisi scientifiche della spettrografia Raman, condotte dai docenti della Facoltà di Ingegneria di Cagliari, Francesco Delogu, Pier Carlo Ricci e Anna Laura Sanna, verrà svelata un’opera rimasta sconosciuta fino ad oggi. L’immagine, da sempre presente nella cattedrale di Castelsardo, ma non  identificata, è l’antico simulacro di Sant’Antonio Abate. L’intaglio è il punto di svolta che la pubblicazione documenta, aprendo nuovi orizzonti di ricerca, e arricchendo tutti gli studi condotti finora sul grande artista.

 

L’innovativa ricerca si basa su un’accurata indagine volta al ritrovamento delle tavole superstiti di un imponente retablo del Maestro di Castelsardo, pittore dall’identità ignota, attivo soprattutto nel nord della Sardegna tra il XV e il XVI secolo e di cui la Pinacoteca nazionale di Cagliari conserva uno dei suoi più importanti  lavori, il Retablo della Porziuncola.  

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