Site icon cagliari.vistanet.it

Sembra Halloween, ma è “Panixedda”: la tradizione di Escalaplano per la notte di Sant’Antonio

Articolo di Sara Sirigu

Tutto pronto a Escalaplano per “Sa Panixedda”, antica tradizione che ogni anno rivive nella notte tra il 15 e il 16 gennaio. Sembra quasi Halloween, eppure non è una sua rivisitazione: da generazioni, in occasione della festività di Sant’Antonio, bambini e ragazzi di tutte le età si riversano nelle strade con in mano una federa bianca, alla ricerca delle case con le luci accese e il portone aperto. Sono infatti questi i segnali che indicano ai bambini chi ha da offrire dolci, golosità di tutti i generi o “is civraxeddas”.

Questo era il pane preparato in origine dalle famiglie più devote a Sant’Antonio e regalato ai bambini in segno di ringraziamento al Santo, ma anche – un gesto che aveva grande importanza del passato – come simbolo di generosità nei confronti dei meno abbienti. Oggi molte famiglie preferiscono sostituire il pane con merendine, succhi di frutta e caramelle, ma rimane chi ancora si dedica alla sua preparazione. Al grido di “A Panixedda!” dei ragazzi, segue l’offerta dei doni e il ringraziamento da parte dei riceventi, con l’espressione “Sant’Antoni si cuncedat sa gratzia”.

Ma l’antico rituale non si conclude qui: al mattino seguente i giovani del paese preparano la legna per i falò dedicati al Santo, poi posizionati in tutti i rioni, che fanno a gara tra loro nel creare il fuoco più grande e ospitale. Una tradizione unica quella di Escalaplano, che per qualche anno in passato ha anche previsto la chiusura delle scuole per concedere ai bambini di vivere la loro notte di festa.

Exit mobile version