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Assemini: il guaio delle cartelle IMU mette a nudo un’evasione fiscale altissima, tanti non pagano l’imposta

Tutto nasce da un immane lavoro di accertamento operato dagli uffici comunali, che dopo anni di mancati controlli hanno esaminato la posizione fiscale dei proprietari di beni immobili nel comune di Assemini. È la prima volta che si procede, anche se con grave ritardo, a un controllo così esteso, chiesto dalla minoranza e condiviso dalla maggioranza. Da questi controlli è emerso che 2246 proprietari non stavano versando l’Imu dovuta. Pertanto gli uffici hanno inviato le cartelle di pagamento con anche le sanzioni per i ritardi, ma da qui è nata una polemica che ha visto scontrarsi maggioranza e opposizione, perché non tutti gli “Evasori” erano consapevoli di esserlo.

Nel 2011infatti viene approvato ad Assemini il piano urbanistico, che cambia la destinazione d’uso di molti terreni agricoli per i quali non è dovuta l’Imu, trasformandoli in terreni edificabili, quindi soggetti a Imu. Nel 2014 il piano urbanistico è ripassato in consiglio con le osservazioni e le modifiche e nel 2015 è stato approvato definitivamente. Pertanto tra i 2246 destinatari di ingiunzioni di pagamento ci sono anche 986 proprietari i cui terreni agricoli erano diventati edificabili, ma nessuno glielo aveva comunicato, dunque non avevano mai pagato l’Imu, dal 2011. Nelle 986 cartelle erano naturalmente incluse le sanzioni per i mancati pagamenti. La minoranza schierandosi coi cittadini ha chiesto una consulenza tecnica per capire se almeno le sanzioni potessero essere eliminate.

«Abbiamo chiesto – ha spiegato Gigi Garau del Psdaz – una consulenza tecnica per capire se il Comune era obbligato a comunicare ai proprietari l’avvenuto cambiamento della destinazione d’uso e il consulente ha affermato che i proprietari, non essendo stati debitamente informati non sono tenuti a pagare la sanzione che ammonta al 30 % dell’intera Imu dovuta». In realtà però non è un passaggio automatico quindi gli interessati dovranno rivolgersi agli uffici comunali e compilare un modulo specifico. «L’Imu invece andrà pagata e anche subito, abbiamo chiesto – prosegue Garau – tutta l’opposizione compatta, di sospendere momentaneamente i pagamenti in modo da dare il tempo ai proprietari di chiarire le loro posizioni, ci sono tante cartelle sbagliate su cui si devono fare accertamenti, ma la maggioranza ha votato contro».

«È chiaro che è venuto fuori un grosso pasticcio – dichiara Francesco Consalvo della minoranza- abbiamo ascoltato in Consiglio le lamentale dei numerosi cittadini presenti, esasperati – oltre che preoccupati per la scadenza imminente dei pagamenti – per l’incertezza riguardante la loro situazione e i casi specifici. In 6 – 7 hanno preso la parola e hanno illustrato i loro casi, tutti diversi tra loro, e che di conseguenza, necessitano di un “trattamento” differenziato da parte degli uffici». Anche per Consalvo il rifiuto, da parte della Sindaca, di voler valutare insieme agli uffici una proroga o una sospensione, in autotutela, dei termini di pagamento risulta inspiegabile: «Vista la situazione di incertezza e considerando che il parere dell’esperto, incomprensibilmente, non è stato reso pubblico dall’Amministrazione, i cittadini non sanno realmente come comportarsi e sono costretti (tutti) a recarsi negli uffici. La maggioranza ha votato contro una semplice richiesta della minoranza – conclude Consalvo – che avrebbe consentito ai cittadini – e agli uffici – di sbrogliare la matassa e valutare i 2246 avvisi di accertamento IMU senza inutili corse contro il tempo (le prime cartelle scadono la prossima settimana)».

La Sindaca Sabrina Licheri però non è d’accordo è spiega perché non era il caso di concedere una sospensione: «Nessun pasticcio – risponde la prima cittadina – gli uffici hanno fatto un lavoro davvero faticoso. Ma non ci sono state “Cartelle pazze”, gli importi dei calcoli sono corretti. Gli errori ci sono stati, ma riguardano soprattutto terreni espropriati per i quali non è mai stato perfezionato il passaggio di proprietà con una trascrizione». In pratica gli uffici non sapendo che quei terreni erano stati espropriati hanno recapitato le cartelle ai vecchi proprietari, ma gli uffici per questi casi sono già al lavoro. «175 avvisi sono già stati annullati per Imu non dovuta. Sono state presentate 220 istanze di riesame e quelle verranno ricontrollate in tempi brevissimi. Ma non è possibile sospendere i pagamenti Imu – chiarisce la Sindaca- su 2246 avvisi emessi, quelli che riguardano la variazione di destinazione urbanistica sono 986, di cui comunque 821 devono un importo inferiore a mille euro, gli altri riguardano seconde case, capannoni, fabbricati che non c’entrano nulla col cambiamento di destinazione d’uso, andavano pagati anche prima. Nel calderone quindi dei 2246 avvisi rientrano anche persone che sapevano benissimo di dovere l’Imu e non la pagavano. Quindi non si può sospendere il pagamento e trattare tutti casi allo stesso modo».

Quello che invece tiene a precisare il vice Sindaco e Assessore alle Politiche per il Territorio Gianluca Mandas, è che il nocciolo della questione è che da questo controllo sia emersa un’evasione fiscale preoccupante: «Dai calcoli effettuati dai nostri uffici – dichiara Mandas – è emerso che del milione e 112mila euro dovuti per il pagamento dell’Imu, solo 478mila euro siano stati versati. Ci troviamo davanti a un’evasione potenziale di 634mila euro. Adesso tutti quei cittadini che vorranno evitare di pagare la sanzione dovranno presentare un’ autocertificazione in cui dichiareranno sotto la loro responsabilità che non sapevano del cambiamento della destinazione d’uso. Perché se è vero che non è stata data loro comunicazione come prescrive la legge, è anche vero che il piano urbanistico è stato approvato nel 2011, rivisto nel 2014 e adottato definitivamente nel 2015. Il Puc è stato regolarmente pubblicato, depositato e inserito nel Buras, quindi è improbabile, specie in alcuni casi che i proprietari non sapessero. D’altra parte – conclude il vice Sindaco ci sono molti proprietari che hanno pagato regolarmente l’Imu fin dal 2011 pur non avendo ricevuto comunicazione alcuna».

Gli importi non pagati per terreni, capannoni e altri edifici sono altissimi, ma questa situazione porta a una riflessione che dovrebbe coinvolgere maggioranza e opposizione, il Puc è partito nel 2011, con una giunta di centro destra, passato poi in mano a un commissario fino a metà del 2013 quanto si è insediata la prima giunta pentastellata che nel 2015 ha dato al Puc l’approvazione definitiva e la sua prima applicazione. Ma solo nel 2019 si è proceduto a un accertamento fiscale serio. Questo ritardo ha portato a perdere i primi 3 anni di entrate, ormai cadute in prescrizione, graziando i proprietari di immobili evasori, a scapito di quelli onesti, senza contare che si sono persi 3 anni di tributi. Inoltre questi accertamenti presentati ai cittadini dopo anni di mancati pagamenti presentano un conto salato, che per quanto dovuto non è detto che attualmente siano in condizioni di pagare. Alla fine il risultato di questi ritardi ricadrà sui cittadini, quelli onesti.

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