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Il Dog Hotel cerca solo personale maschile, il web si scatena, ma non è discriminazione, anzi..

Questo l’annuncio che ha scatenato tante polemiche.

“ Sono aperte le selezioni per l’assunzione di personale maschile destinato a svolgere attività di accudimento e gestione dei cani nel canile.
I requisiti richiesti sono:
1) Possedere il titolo abilitativo di educatore/addestratore/istruttore cinofilo.
2) Avere la residenza nei Comuni di Assemini, Elmas, Decimomannu, Sestu, Uta, San Sperate.
3) Possedere la patente di categoria B.
4) Essere automuniti”.

Certo che a una prima lettura la rabbia arriva di botto: ma come? Perché solo uomini, questa è una discriminazione assurda. I requisiti richiesti li hanno anche le donne, qual è il problema? Hanno paura che si vada in maternità? Che si chieda malattia una volta al mese? Il titolare del Dog Hotel Roberto Chinarello, spiega le ragioni di questa scelta.

«Nessuna discriminazione, anzi, se cerchiamo personale maschile è solo perché vogliamo tutelare la donna – spiega il titolare del Canile privato – qui si svolgono delle attività particolari. All’interno di una struttura come la nostra, non si svolgono solo attività legate all’addestramento dei cani, ma ci sono tutta una serie di compiti pesanti fisicamente e pericolosi per l’incolumità delle persone».

Il Canile Dog Hotel è convenzionato con Ats per un servizio 24 ore su 24, quindi viene chiamato continuamente per il recupero di animali abbandonati, quasi sempre in aperta campagna: «Le chiamate possono arrivare in pieno giorno – chiarisce Chinarello – come alle 3 del mattino e in questi casi occorre andare subito a cercare il cane abbandonato. E certo non è un’attività priva di rischi. È così pericoloso che i dipendenti vanno sempre in due a fare questi salvataggi, proprio per i rischi che si corrono, è inutile nasconderci dietro un dito, una donna corre molti più rischi di un uomo».

Nella struttura poi ci sono una serie di lavori di manutenzione da effettuare come il trasporto di ghiaia, per la sistemazione dei paddock e altre attrezzature da sistemare e si tratta di operazioni faticose fisicamente: «È un dato di fatto che mediamente l’uomo è fisicamente più prestante della donna, ovviamente senza generalizzare, però certe volte ci capita di dover soccorrere cani feriti che pesano anche 30 chili . Non c’è nessuna volontà di discriminare, e non ci sono secondi fini o chissà quale razzismo dietro. D’altra parte, prosegue il titolare – nella nostra struttura le quote rosa sono rispettate, abbiamo due veterinarie, un’impiegata, senza contare le tante volontarie».

Roberto Chinarello, dopo aver spiegato le ragioni della sua scelta invita tutti a una riflessione: «Siamo stati corretti fino in fondo, avremmo potuto benissimo non scrivere niente, e cestinare i curricula inviati dalle donne ed evitare le polemiche. Io però vorrei far notare che ci sono moltissimi annunci di lavoro in cui si cercano espressamente donne, come le banconiere, le bariste, le badanti, ma non mi sembra che scateni tutta questa polemica». Nel pomeriggio il Canile Dog Hotel ha pubblicato comunque un post per chiarire le ragioni della scelta.

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