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Crisi in Medio Oriente, sit-in di protesta alla base di Decimo: no alla Sardegna piattaforma di guerra

Decimomannu - foto Areonautica Militare

Decimomannu - foto Areonautica Militare

«Ancora una volta la Sardegna si ritrova, suo malgrado, in primo piano negli scenari di guerra – si legge nel comunicato di Liberu – L’allerta diramata a tutte le basi militari italiane, con l’inizio degli spostamenti di aerei da guerra verso le basi nel sud Italia e verso le numerose strutture militari italiane presenti in Sardegna».

Il partito indipendentista spiega che la Sardegna si ritrova ad essere nuovamente piattaforma di guerre, causate da aggressioni che i sardi non vogliono e che non condividono. «Non accettiamo guerre di aggressione – prosegue il comunicato- da parte di chiunque nei confronti di chicchessia, qualunque sia la motivazione di volta in volta accampata come “necessaria” e abbellita dai più accattivanti e pacifici propositi. La guerra è guerra, genera solo morte e distruzione, migrazione di milioni di persone disperate, fame e miseria per i più poveri, profitti grondanti di sangue per i ricchi».

Liberu dà appuntamento sabato 11 gennaio alle 10.30 davanti ai cancelli della base militare di Decimomannu, a tutti quelli che non condividono il coinvolgimento della Sardegna in questi conflitti per chiedere una presa di posizione da parte delle istituzioni isolane. «Chiediamo al Consiglio Regionale della Sardegna una formale e simbolica dichiarazione di INDISPONIBILITA’ DELL’INTERO TERRITORIO SARDO per operazioni di guerra – conclude il comunicato di Liberu- chiediamo che tutti i consigli comunali si esprimano con una dichiarazione di condanna verso qualunque partecipazione ad un conflitto, e chiediamo a tutto il popolo sardo di unirsi alla protesta, che divampa nel mondo intero, contro i nuovi propositi di guerra dell’Occidente».

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