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(VIDEO) La rabbia dei lavoratori ex Auchan: “Vogliamo risposte chiare”

Valentina Sechi ha 50 anni e da 25 lavora come addetta vendita part-time all’Auchan di Santa Gilla. A Cagliari ci sono poco più di 400 dipendenti tra Auchan Marconi e Santa Gilla. In Sardegna gli ipermercati Auchan-Conad sono quattro. Lei e gli altri 738 dipendenti in Sardegna, della catena francese ora acquistata da Conad Margherita Distribuzione S.p.A., passeranno un Natale con poche, pochissime luci e tante, tantissime ombre. Ombre sul loro futuro, che vedono sempre più nero. Almeno metà di loro rischia il posto.

Valentina e altre migliaia di dipendenti stamattina stanno manifestando in tutta Italia per chiedere che i vertici Conad diano risposte chiare su come intendono risolvere la vertenza senza mandare a casa donne, uomini, madri e padri di famiglia, persone che devono pagare un mutuo o l’affitto.

Se fino a qualche settimana fa speravano di intravedere la luce in fondo al tunnel, questa speranza si è affievolita dopo l’incontro del 17 dicembre al Ministero dello Sviluppo economico (Mise) tra governo, sindacati e rappresentanti dell’azienda Conad. Questi ultimi hanno proposto ai lavoratori incentivi all’esodo e cassa integrazione. Intanto, i negozi passati a Conad in tutta Italia sono diventati 112, non più 109.

Dal canto loro, i sindacati al tavolo del 17 dicembre hanno nuovamente proposto i contratti di solidarietà come strumento per mantenere i livelli occupazionali e hanno chiesto al Mise e alle Regioni di partecipare attivamente. La sottosegretaria allo Sviluppo economico Alessandra Todde ha chiesto all’azienda di non parlare di esuberi e di fare il possibile per salvaguardare tutti i posti di lavoro. Fra un mese dovrebbe esserci un nuovo tavolo. << Ormai non ci crediamo più >>, dice sconsolato un altro lavoratore. Mentre a Santa Gilla qualche dipendente ha deciso di non aderite allo sciopero, a Marconi Pirri l’adesione è stata totale e l’ipermercato è chiuso.

Ufficialmente Conad dice che è in atto una ristrutturazione degli ipermercati che prevede la riduzione della superficie, che quindi penalizzerà i lavoratori. Intanto è attesa per il 20 gennaio la risposta dell’Antitrust che dovrà pronunciarsi sull’operazione di acquisizione. E la Regione ha convocato i sindacati per il 9 gennaio.

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