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Doppia operazione delle Fiamme Gialle: smascherata azienda settore trasporti e sanzionato money transfer

Doppia operazione della Guardia di Finanza: controlli antiriciclaggio e verifiche fiscali.

Il Nucleo di polizia economico finanziaria di Cagliari ha eseguito un accesso con finalità antiriciclaggio nei confronti di un agente in attività finanziaria, operante nel capoluogo. Gli esiti del controllo hanno permesso di appurare che l’agente ha ricevuto da 46 clienti denaro contante per importi superiori ai 999,99 € per singola operazione.

Il denaro, destinato ad essere trasferito verso l’estero in forma frazionata ed in un breve arco temporale, inferiore ai sette giorni prescritti, è stato trasferito utilizzando la metodologia conosciuta come smurfing (una tecnica di transazioni frazionate), attraverso la quale si è consentito l’inoltro, in 52 circostanze diverse, di oltre 80.000 euro verso l’estero, eludendo la specifica normativa di settore. Per l’agente in attività finanziaria, ed i 46 clienti mittenti del denaro sono scattate le sanzioni previste dalla normativa in vigore, variabili, nel loro ammontare complessivo, da un minimo di 156.000 ad un massimo di 2.600.000 euro.

I Finanzieri della Tenenza di Sarroch hanno effettuato una verifica fiscale, ad esito della quale hanno rilevato l’inserimento in dichiarazione dei redditi, da parte di una società operante nel settore dei trasporti, di costi relativi ad operazioni commerciali in realtà mai avvenute. La precedente attività ispettiva aveva disvelato un meccanismo fraudolento tramite il quale la società in esame aveva emesso, per gli anni d’imposta dal 2014 al 2017, fatture per operazioni inesistenti nei confronti di altre due aziende compiacenti aventi sede nel nord Italia, anch’esse operanti nel medesimo settore, per un importo complessivo pari a 4.823.827 euro. Tale sistema di frode – che ha consentito un’indebita detrazione di I.V.A. per 1.060.440 euro – si basava sul fatto che le società utilizzatrici delle fatture per operazioni inesistenti, per abbattere gli utili derivanti dall’esercizio della propria attività d’impresa, simulavano dei rapporti di sub-appaltato con lo scopo di giustificare i costi mai sostenuti

Tale attività di verifica era stata condotta, per la ricostruzione del reale volume d’affari, da un lato attraverso l’utilizzo dell’applicativo “Spesometro Integrato” – un database in cui sono riportate tutte le fatture registrate e con il quale, individuati i fornitori del soggetto ispezionato, è possibile risalire a tutti gli acquisti effettuati – e dall’altro con l’invio di appositi questionari nei confronti dei clienti/fornitori delle società per il reperimento indiretto della documentazione contabile. Con questa nuova tranche ispettiva, a fronte dell’acquisizione di nuovi ed ulteriori elementi probatori, i Finanzieri hanno delineato un’ulteriore condotta illecita nei confronti dell’amministratore della società, il quale, al fine di abbattere l’utile imponibile e conseguentemente pagare meno tasse, ha inserito in contabilità costi fittizi per un ammontare complessivo di 1.600.000 euro.

L’amministratore della società è stato quindi segnalato sia alla Direzione Provinciale dell’Agenzia delle Entrate di Cagliari per il recupero a tassazione dei costi fittiziamente indicati in dichiarazione nonché denunciato a piede libero alla Autorità Giudiziaria per aver presentato la dichiarazione dei redditi indicando fraudolentemente costi inerenti a operazioni inesistenti

 

 

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