“Non mi faccio intimidire da certa gente, mandati dal padrone per minacciare chi difende gli interessi della Sardegna e del Popolo Sardo. Noi contro gli abusi e i soprusi degli speculatori e ovviamente di queste minacce gravissime se ne occuperanno gli organi competenti!”, scrive Mauro Pili in risposta alle minacce di morte comparse sulla sua bacheca Facebook a seguito dell’esposto presentato alla Procura della Repubblica contro la convenzione con Tirrenia-Moby.
E, sul suo sito, continua, sul finale: “Insomma, lasciate perdere! Non siate ridicoli e blasfemi. Certe minacce fanno ridere, appartengono al modo troglodita di servire il padrone! Prendetevela con chi ha dilapidato risorse e navi, con chi si è anticipato stipendi milionari alla faccia vostra. Non vi fa onore difendere Onorato! Lasciate perdere il sottoscritto, nella mia vita ne ho visto di cotte e di crude. Non saranno certo quattro cialtronesche minacce ad impedirmi di continuare a difendere la mia terra da speculatori e mascalzoni! Pensate a difendere il vostro posto di lavoro, che noi pensiamo a difendere la nostra terra da soprusi e abusi! Ora, prima di procedere, con il violento rito, e per onor del vero, vorrei dirvi: pensate davvero di potermi intimidire con cotanti ridicoli messaggi impregnati di tanta sopraffine stupidità?”.
Pili nei giorni scorsi aveva presentato un formale esposto alla Procura della Repubblica di Roma e ha trasmesso una segnalazione all’Autorità nazionale Anticorruzione. La petizione contro la convenzione con Tirrenia-Moby che, secondo il leader di Unidos “si tratterebbe di un illecito favoreggiamento e arricchimento ingiustificato e ingiustificabile di una società privata”, finora ha raggiunto oltre 64mila firme. Da qui gli haters si sono scatenati.