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Paolo Fresu dimentica i suoi strumenti sul Freccia Rossa, li ritrova e ringrazia con tanta ironia

Paolo Fresu

«Posso dirlo a voce spiegata: in oltre 35 anni di viaggi intensi non ho mai dimenticato gli strumenti da nessuna parte. Ma c’è sempre una prima volta… stamane». Scrive il jazzista sardo conosciuto in tutto il mondo. «Anzi, pochi minuti fa: su un treno che da Bologna mi porta a Venezia Mestre per proseguire fino a Gorizia. Sceso dalla Freccia in stazione e salito sul treno in coincidenza un sussulto: mi rendo conto di avere dimenticato il trolley con tromba e flicorno sopra il posto 17A della carrozza 2».

Si legge spesso di disservizi e ritardi dei treni italiani, ma questa volta, come racconta il trombettista di Brchidda, il servizio è stato impeccabile: «Scendo immediatamente e vedo il mio treno partire…sic! Con Luca che mi accompagna ci fiondiamo all’assistenza con il cuore in gola e la signorina, con aria serena, ascolta e non fa una piega. Chiama il capotreno della Freccia nella quale alberga il mio trolley e in un microsecondo individuano il bagaglio perduto. Anzi il bagaglio smarrito (nel senso che si stava chiedendo dove cavolo sono…)».

Il disguido si conclude per meglio per Paolo Fresu che tra due settimane si esibirà a Cagliari, e il musicista ringrazia pubblicamente l’ “Eroe” che gli ha salvato strumenti e concerto: «Al guichet n. 5 della biglietteria compilo un modulo e il gentile signore che espleta le formalità mi riconosce.  Gli chiedo di non raccontare a nessuno l’accaduto e ride con complicità. Dopo un quarto d’ora il capotreno, sceso a Venezia Santa Lucia, torna indietro e mi consegna il trolley con gli strumenti che esultano. Esulto anche io! Non so come si chiami l’eroe – conclude Fresu – ma è quello del FrecciaArgento 8416 del 29 ottobre 2019. Ecco l’Italia. Grazie a Trenitalia e Viva Frecciarossa che (seppure non sempre) cammina veloce. In tutti i sensi».

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