Site icon cagliari.vistanet.it

Nuovo Odeon, quale futuro per il vecchio cinema?

Nuovo Odeon, Manuel Nurchi

Il Nuovo Odeon in ristrutturazione, i recenti lavori nel vecchio cinema cagliaritano di via Emanuele Orlando hanno incuriosito tanti, ma qual è il futuro per la struttura? Dalla nuova proprietà c’è senza dubbio un grosso investimento, per dare un volto nuovo a quello che un tempo era la metà domenicale preferita per i cinefili. Ora, però, bisogna trovare un’attività da collocare e al momento c’è ancora da fare tanto per quella che è diventata una struttura mastodontica.

Nuovo Odeon, cercasi attività. Ma con fatica

«Abbiamo ricavato tre piani» spiega Manuel Nurchi dell’Immobiliare Stresa  «due di questi sono relativi a posti auto. Il piano terra è quello commerciale, che dà sulla via Orlando». Si cercano allora attività commerciali adatte agli spazi, in un periodo in cui il settore non vive di certo un periodo aureo. E allora per chi deve occuparsi della collocazione dell’immobile il lavoro si fa più in salita.

Un gigante da collocare: 600 metri quadri

«Hanno buttato giù l’Odeon e ci faranno un discount» cantava Eros Ramazzotti. A Cagliari qualcuno, però, ha trovato nuova vita in altri modi, come l’Astoria di via Col di Lana, abbattuto e poi diventato palazzo. Ma per il cinema in via Orlando il futuro è ancora un punto interrogativo, anche se più di qualcuno ha già bussato alla porta e la zona, cuore pulsante dello shopping cittadino, può far gola a tanti. «Qui, tra via Garibaldi e via Einaudi, i negozi girano fra i 30-40 fino a un massimo di 80 metri quadri. Questo locale ne ha 600. Dunque, collocarlo a un commerciante qualsiasi non è semplice» spiega Nurchi.

Cinema Astoria prima e dopo – Foto di Carlo Fais

Quell’insegna che ha resistito al tempo

Dai primi anni del Duemila ormai non si sentiva parlare del Nuovo Odeon. Inaugurato nel 1967, il vecchio cinema del centro ha resistito, elegante e spazioso, sino all’ultimo. Poi, a poco a poco, è diventato un lontano e sempre più sbiadito ricordo per tutti. Solamente l’insegna in parte “bucata”, sopra le serrande inchiodate, ha ricordato ai passanti la sua storia. Una fine non dissimile a quella del Corallo di piazza Michelangelo, la cui nota scritta rossa non esiste più, che negli anni ’80, come l’Adriano, alzava il sipario sull’hard. Una fine eroica anche per l’Alfieri, “ucciso” definitivamente nel 2010 dalle multisala.

Nuovo Odeon, quali settori per la rinascita

E se è vero che allora si deve faticare ancor di più per far rinascere il Nuovo Odeon, dato che le attività che necessitano di spazi così grandi scelgono aree periferiche e non il centro della città, più realtà hanno già mostrato il loro interesse nella gestione dell’immobile. E due sono forse le strade più calde per il futuro: «I settori da considerare più forti sono l’alimentare e l’abbigliamento» spiega Nurchi. Un esito che ricorda quello del Capitol, nato a fine anni ’70, e del Nuovo Olimpia, oggi noti negozi di moda nella via Roma. «In particolare, si punta sull’alimentare di quartiere, che abbia un’alta redditività di metri quadri. Ma non è facile. Spesso infatti questi vanno fuori città».

Il cinema Iris (foto pubblicata nel gruppo Facebook cagliari – castedd’e susu e is piccioccus de crobi

La terza strada per il futuro

E se è vero che, in alcuni casi, tertium datur, ecco allora che per il Nuovo Odeon la nuova attività potrebbe essere quella della ristorazione. «Il problema sono il parcheggio e la viabilità, difficili in questa zona» sottolinea Nurchi. E lo sanno bene i vecchi frequentatori automuniti dell’allora cinema. Un po’ come all’Ariston e al Fiamma, entrambi nella via Grazia Deledda, non certo comodi per chi non si spostava a piedi. Senza dimenticare il Nuovo 4 Fontane, nella “troppo centrale” via Alagon, negli ultimi anni della sua vita diventato, coincidenza, anche ristorante cinese, pur di sopravvivere. Niente a che vedere, in termini di viabilità, con il Due Palme, laddove oggi c’è il Box Office in viale Regina Margherita.

Italiani e stranieri per il Nuovo Odeon

Difficoltà a parte, diversi hanno mostrato interesse nei confronti dell’immobile. Molte le aziende italiane quotate, alcune del nord Italia che volevano virare su Cagliari, ma anche straniere, immancabili in un periodo in cui certi gioielli di famiglia finiscono in mani estere: «Nessun contatto dai cinesi, però» precisa Nurchi. Insomma, tante visite e chiacchierate, ma ancora nulla di fatto.

Ottimismo nell’alimentare. Gli impedimenti del Comune

Cercasi nuova gestione, allora, per il Nuovo Odeon. Per la nuova proprietà non mancano le difficoltà, ma neppure l’ottimismo. «Sono fiducioso – sottolinea Nurchi – ritengo infatti che questa zona abbia una densità di popolazione maggiore rispetto alle altre. E manca un settore alimentare, che potrebbe essere, forse quello più adatto». Una possibile svolta, sì, ma non mancano i problemi: «Il Comune detta norme restrittive sulla zona AA. Se ad esempio a Roma, Trinità dei Monti, esiste un McDonald di 800 metri quadri, a Cagliari sarebbe impossibile aprire un’attività del genere anche quattro volte più piccola».

 

Exit mobile version